Elena Carraro, passione e dedizione nel prendersi cura degli altri

3 Aprile 2025 Associazione Alumni_admin Categories Interviste Medicina, news

Elena Carraro, laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Medicina Fisica e Riabilitazione all’Università di Padova, dopo un percorso professionale come Medico Fisiatra al Centro Centro Clinico NeMO di Milano ha intrapreso una nuova sfida come Responsabile Unità Operativa Complessa di Riabilitazione Neuromotoria del polo IRCSS E. Medea dell’Associazione La Nostra Famiglia nella sede di Conegliano e Pieve di Soligo (TV).

Buongiorno Elena e grazie per la disponibilità! Si presenti e racconti una curiosità su di lei.

Mi chiamo Elena, sono una fisiatra, amo viaggiare, amo il mare e la montagna…. amo l’acqua in tutte le sue forme, per nuotare, veleggiare e sciare!

Partiamo dal momento della scelta dell’Università… cosa l’ha spinta a intraprendere un percorso lungo e impegnativo come Medicina e chirurgia a Padova?

Mi è sempre piaciuto prendermi cura degli altri, in particolare dei più piccoli sin da quando ero ragazzina; questo ha influenzato la scelta di fare medicina fino alla decisione che ricordo bene di aver preso durante un viaggio studio in Irlanda all’età di 17 anni, per esperienze personali li vissute e per la visita al Trinity College di Dublino.
Dopo la maturità presso il Liceo Classico, ho continuato a studiare tutta l’estate, per poter entrare al corso di Laurea di Medicina all’Università di Padova: il giorno del test di ammissione all’Università, la mia preoccupazione era tanta perché eravamo in molti a partecipare rispetto ai posti a bando… è stata una gioia enorme quando ho saputo di essere entrata!
Il percorso di studi è stato un percorso lungo e faticoso, ma era quello che volevo fare!

Nella foto: la dott.ssa Nascimben, Direttore di Polo IRCSS Conegliano – Pieve di Soligo, la dott.ssa Carraro, Responsabile Unità Operativa Complessa e Responsabile Scientifico del polo IRCSS e la dott.ssa Grasso, Direttore Sanitario Regionale e Direttore Sanitario del Polo IRCSS Conegliano – Pieve di Soligo
Quali sono i valori e/o gli insegnamenti che le ha lasciato l’Università di Padova e che porta con sé ancora oggi?

L’Università ha accentuato la mia curiosità, la mia voglia di conoscere, di sapere; i professori incontrati mi hanno sicuramente insegnato il metodo, un metodo trasferibile dal contesto clinico e applicabile alla quotidianità.
Gli anni universitari sono stati un periodo intenso e faticoso, hanno rafforzato la mia tenacia nel perseguire un obiettivo, l’impegno e la costanza. L’Ateneo mi ha trasmesso i valori del rigore, della precisione e della propensione ad avere un approccio logico; l’intero percorso di studi mi ha dato la possibilità di applicare nella pratica quello che si studiava in teoria. Durante la scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione, anch’essa effettuata a Padova, il fil rouge è stato quello di non fermarsi alla conoscenza acquisita ma di approfondirla; volevo soprattutto conoscere maggiormente il campo della riabilitazione neurologica, così grazie al Direttore di Scuola ho potuto frequentare Unità Spinale e Unità gravi Cerebrolesioni ma non potevo terminare la formazione senza avvicinarmi al mondo pediatrico, così ho frequentato l’Unità Gravi Disabilità dell’Età Evolutiva, dell’IRCCS Medea – Ass. La Nostra Famiglia di Conegliano (TV).

L’università mi ha dato modo di accostarmi al mondo della tecnologia, oltre a quello della medicina, grazie a collaborazioni con il DIMEG (Dipartimento di Innovazione Meccanica e Gestionale di Ingegneria) avvicinandomi al mondo della robotica in neuroriabilitazione e con il DEI (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Ingegneria) ove ho avuto modo di lavorare insieme nel modo dell’analisi del movimento, muovendo anche i primi passi nel mondo della ricerca.

Ha da poco iniziato un nuovo percorso professionale presso l’Associazione La Nostra Famiglia; come sta vivendo questo momento di transizione?

É un periodo molto elettrizzante per diversi motivi: rientro in un Centro ove ho già lavorato per più di 6 anni, dove avevo incontrato validi professionisti e piccoli pazienti, che ricordo con affetto. É un periodo stimolante perché inizierò una nuova avventura, una nuova sfida mettendo tutto il mio impegno e il bagaglio di esperienze fatte negli ultimi anni.
É un periodo emozionante anche dal punto di vista personale, perchè dopo 8 anni di lavoro a Milano, rientrerò…nelle mie terre di origine, vicino a famiglia e amici di sempre.

In cosa consisterà il suo lavoro?

Mi occuperò della gestione dell’attività dell’Unità Operativa di Riabilitazione Neuromotoria dell’I.R.C.C.S. “E. Medea” la cui mission è l’accoglimento e l’intervento riabilitativo complesso in setting ospedaliero di soggetti in età evolutiva (Unità per le Gravi Disabilità in Età Evolutiva – U.G.D.E. -) e in età adulta (Unita per le Turbe Neuropsicologiche Acquisite -U.R.N.A.-), che presentino patologie neurologiche che, per carico assistenziale e complessità di impegno plurispecialistico e multiprofessionale, richiedono un consistente e complesso insieme di competenze e attività specifiche. Proseguirò il mio lavoro da medico riabilitatore e da ricercatore, integrando così l’attività clinica e di ricerca.

L’Associazione La Nostra Famiglia da anni interviene nella cura e riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva, quali pensa siano i principali punti di forza?

L’Associazione La Nostra Famiglia ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita – attraverso specifici interventi di riabilitazione – delle persone con disabilità, specie quelle colpite in età evolutiva (bambini e giovani), facendosi carico non solo della disabilità in quanto tale, ma anche della sofferenza personale e famigliare che l’accompagna. Si lavora in équipe, confrontandosi quotidianamente con colleghi medici di diverse specialità, con terapisti e riabilitatori di diversa formazione.

In questo modo offriamo ai pazienti una presa in carico globale, per fornire loro e ai loro familiari l’accoglienza e il supporto fondamentali nel percorso di patologie che li vede coinvolti appieno. L’Associazione si propone anche di dare il proprio contributo allo sviluppo della ricerca e delle conoscenze scientifiche specie nel campo delle patologie neurologiche dell’età evolutiva e della fase di transizione.

Un ultimo consiglio per tutti i giovani studenti che stanno per intraprendere il percorso di studi in Medicina e Chirurgia.

Io ho avuto la fortuna di poter scegliere e fare un lavoro che amo: credo che per intraprendere un percorso di studi in medicina serva la passione e la vocazione, con la consapevolezza che il percorso è lungo e faticoso, ma di grandi soddisfazioni.

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