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Senza barriere. Tecnologie e giochi per chi vede e chi non vede

- 16 Novembre 2021 - 17:30

Senza barriere. Tecnologie e giochi per chi vede e chi non vede

Ipovisione significa sia riduzione quantitativa (“vedere il mondo attraverso il buco della serratura”) che qualitativa (distorsioni, abbagliamento, annebbiamento) della vista, e comporta limitazioni nelle più basilari attività quotidiane, dal vestirsi al mangiare, dall’usare il cellulare al prendere un mezzo pubblico.

Le stime parlano di 246 milioni di ipovedenti al mondo, e secondo l’OMS il loro numero è destinato ad aumentare. Le cause di questo fenomeno sono molteplici: al primo posto figura sicuramente l’invecchiamento della popolazione, che si accompagna a una perdita di acuità visiva e di deterioramento dell’apparato visivo, ma anche i miglioramenti in campo oftalmologico giocano una parte fondamentale, per cui gravi patologie che in passato portavano alla cecità, oggi conducono all’ipovisione.

Quando la scienza medica non permette di invertire il processo che relega la persona nell’ipovisione o nella condizione di cecità, si aprono due strade: la riabilitazione e l’abilitazione.

La riabilitazione è un processo collaudato, che punta a incrementare l’utilizzo degli altri sensi e lo sfruttamento ottimale del residuo visivo. Parallelamente, però, da sempre sono stati escogitati strumenti, tecniche e supporti compensativi che permettano alla persona ipovedente o non vedente di aggirare il proprio ostacolo sensoriale: basti pensare all’alfabeto braille, che ha permesso l’accesso alla lettura a non vedenti e ipovedenti in completa autonomia, o all’utilizzo di ambienti popolati di elementi ad elevatissimo contrasto, che ne facilitano la discriminazione.

Con il progredire della tecnologia e l’avvento della domotica, gli strumenti abilitanti si sono fatti più raffinati e spaziano su una molteplicità di bisogni: video-ingranditori, audiolibri, assistenti vocali intelligenti per il controllo dell’ambiente domestico, riconoscitori di ostacoli a ultrasuoni, dispositivi per lettura automatica dei testi non digitali. In questo webinar vogliamo presentare, grazie al contributo di Alumni e Alumnae dell’Università di Padova, proprio alcuni progetti di ricerca e case studies che a livello nazionale e internazionale si occupano di sistemi di mappaggio, di localizzazione e di guida o di stimolazione educativa per persone e bambini/e ipovedenti e non vedenti.

L’incontro, co-organizzato dall’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova e dal suo Chapter Alumni San Francisco & Bay Area, fa parte di Voci dalla West Coast, ciclo che racconta alla Community degli Alumni Unipd il lavoro dei suoi membri che operano nella Silicon Valley e nell’area della Baia di San Francisco.

Scaletta

Introduce:

• Andrea Casotto, Presidente Chapter San Francisco & Bay Area Associazione Alumni dell’Università di Padova, Chief Scientist Altair Engineering

Modera:

• Nicolò Spiezia, Consigliere Associazione Alumni dell’Università di Padova, CEO M3E Srl

Intervengono:

Roberto Manduchi, Professor of Computer Science and Engineering, Director of Graduate Studies, CSE, University of California
• Maria Eleonora Reffo, Direttrice Amministrativa, Fondazione Robert Hollman
Antonio Rodà, Professore Associato, Sound and Music Computing Group dell’Università di Padova
Silvia Trentin, Terapista per la Riabilitazione Visiva, Fondazione Robert Hollman e Docente a contratto, Dipartimento di Neuroscienze, Università di Padova

Conclusioni:

• Barbara Arfè, Delegata all’Inclusione e Disabilità, Università di Padova

Partecipazione

Il webinar si terrà martedì 16 novembre 2021, ore 17:30, tramite la piattaforma di online conferencing gratuita Zoom.

Per partecipare è necessario iscriversi a questo link, o cliccando sul pulsante “Iscriviti”.

 

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