Stefani Alessandra
Direttore della Direzione Generale delle Foreste, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo.
Laurea in Scienza Forestali. Alumnus of the Year 2018
L’entusiasmo di Alessandra Stefani quando racconta della sua professione è grande, diretto, quasi disarmante.
Laureata in Scienze Forestali all’Università degli Studi di Padova, la Stefani ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione di Dottore agronomo e forestale negli anni Ottanta, diventando successivamente funzionario dell’Azienda regionale delle foreste in Lombardia. Ma è il 1987 l’anno della svolta, quando la Stefani concorre ed entra nel Corpo Forestale dello Stato. Ricorda: “È stato un concorso molto selettivo, difficile da affrontare. I concorrenti erano tantissimi, i posti decisamente pochi: 2000 concorrenti per 69 posti, e devo dire che le prove scritte, e soprattutto l’orale mi hanno consentito di far valere la competenza e la preparazione che l’università mi aveva fornito negli anni precedenti. Da lì in poi è partita la mia carriera dedicata, appunto, all’attività del Corpo Forestale dello Stato”.
Unipd: una solida preparazione
“L’altro grosso step è stato di nuovo un concorso, quello per l’accesso alla dirigenza: anche in quel caso la preparazione, l’accuratezza delle competenze e delle conoscenze approfondite date dai miei studi hanno fatto la differenza, consentendomi di conseguire il risultato sperato. Di nuovo una prova estremamente selettiva e difficile da superare”.
La Stefani racconta che gli esami che più di tutti le sono stati utili per affrontare i due concorsi sono stati quelli di Selvicolture e l’esame di Sistemazioni idraulico-forestali, “Mentre nella vittoria del concorso per esami a dirigente è stata di nuovo molto importante la conoscenza scientifica nel senso ampio che l’università mi aveva dato. Perché non mi aveva dato solo una conoscenza approfondita delle materie di lezione nella laurea in Scienze Forestali, ma delle basi di conoscenza ambientale intesa nel senso più ampio, utilissime nel concorso per la dirigenza”.
Un obiettivo su tutti: la tutela del territorio
“Da piccola mai avrei pensato di arrivare a questa posizione… se me l’avessero detto avrei pensato ad uno scherzo!” Riguardo al percorso universitario scelto la Stefani ricorda: “L’importante era che facessi qualcosa di concreto per il territorio […] Volevo veramente dimensionarmi con il territorio e la possibilità di contribuire a salvaguardarlo e a migliorarlo. Non avevo voglia di una preparazione generica e scientifica in senso ampio, avevo proprio bisogno di una preparazione tecnica, nonostante io provenissi da studi classici”.
Dagli studi accademici ricorda l’attenzione all’accuratezza ma soprattutto la competenza degli insegnanti: “Niente mai di abborracciato, o di non fondato su un confronto e un approfondimento. Questo me l’hanno veramente regalato i docenti, che pretendevano tanto e non perdonavano approssimazioni. È un’attitudine che applico in ogni situazione”. La Stefani dice di essere stata aiutata ad affrontare gli ostacoli nella sua carriera anche dall’aver affrontato argomenti polivalenti “un’infarinatura legislativa, esami legati alle applicazioni di ingegneria e idraulica e una competenza economico-estimativa molto forte, che quindi mi ha consentito anche di poter galleggiare su diversi argomenti, avendo una buona base sin da subito”. Quel che viene richiesto oggi nel mio settore sono “competenze tecniche all’avanguardia, cioè sempre aggiornate, tant’è vero che ad un certo punto mi sono dovuta dotare di un master in Diritto Amministrativo. Qualche volta tornerei sui banchi per sentire come vengono affrontati i corsi di ecologia piuttosto che altri. Un’altra richiesta urgente che proviene dal territorio è quella di una conoscenza in campo giuridico-amministrativo, perché i temi delle scienze forestali e della tutela si incrociano sempre con delle strutture giuridiche”.
Studenti di allora, studenti di oggi
“Quello che consiglio agli studenti di oggi è di tener conto dell’esperienza e del parere di chi ci ha preceduti e ha “consumato tante suole di scarponi” nel loro cammino, perché l’esperienza rappresenta un contributo fondamentale. Così come per me è stato importantissimo ascoltare persone più anziane di me, così direi ai giovani di ascoltare chi li ha preceduti […] quel che dico sempre è che non bisogna mai smettere di inseguire i propri sogni perché comunque, nonostante le difficoltà in cui un giovane laureato adesso si dibatte in questo mondo così difficile, dovremmo sempre tentare di realizzare piccoli sogni quotidianamente ed inseguire i grandi”.
Dal canto suo la Stefani conserva dei ricordi di anni bellissimi passati tra i banchi universitari: “Devo tantissimo ai miei compagni, con cui ci sentiamo ancora e ritroviamo […] quest’anno in molti festeggiamo sessant’anni e quarant’anni dall’immatricolazione! Le lezioni con loro, caratterizzate da uno scambio di competenze individuali (allora ancora in boccio) ha reso quei momenti indimenticabili e fondamentali per la mia carriera e la mia personalità. Forse anche per la combinazione di persone straordinarie che facevano parte di quell’annata, il periodo universitario è stato uno dei momenti più belli della mia vita”.
20 Febbraio 2019