
Flor Luciano
Direttore Generale Azienda Ospedaliera di Padova | Ottobre 2018
Laurea Medicina e Chirurgia
Per Luciano Flor, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova e docente nella Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva presso l’Ateneo Patavino, uno dei momenti di svolta del suo percorso professionale risale al periodo della Scuola di Specializzazione: “Il passaggio che forse più di tutti ha segnato la mia carriera è stato proprio quello vissuto qui all’Università di Padova – racconta Flor – dove studiavo e frequentavo a tempo pieno la direzione dell’Ospedale. Questo ha condizionato lo sviluppo della mia carriera: da assistente, aiuto- assistente a direttore”.
La carriera
Direttore sanitario prima dell’azienda ospedaliera di Verona all’inizio del 2000, poi Direttore Generale di Trento dal 2010, dal 2016 Flor è a Padova dapprima come Commissario dell’Azienda Ospedaliera e ora in veste di Direttore Generale. Trentino di origine Flor si è sempre sentito padovano: “Sono nato a Trento – dice – però studiando qui mi sono sempre sentito padovano, e tutt’ora sono considerato padovano dalle persone e dagli ambienti che frequento. Un Alumno di Padova è considerato un cittadino di questa città, come proprietà transitiva.” I passaggi importanti che hanno caratterizzato la sua carriera l’hanno portato a spostarsi in alcuni tra i più importanti ospedali del territorio, seguendo una progressione di ruoli via via più importanti: “Sto attualmente facendo molto di più di quello che un tempo sognavo. Quando sono partito l’apice della mia professione era diventare Direttore sanitario, ruolo che ho raggiunto a Verona molto giovane, a 42 anni. Per un medico specializzato in Igiene e Medicina Preventiva come me il massimo è fare il Direttore Sanitario; la nomina a Direttore Generale è un di più.”
Gli anni universitari: Non fermarsi, non accontentarsi
Tornando indietro nel tempo per ripercorrere i ricordi più vividi degli anni trascorsi all’Università di Padova, Flor racconta: “Mi sono iscritto a Medicina nel ’77, eravamo circa 2400 matricole e dovevamo andare in aula un’ora prima per prendere il posto – ricorda – era un problema di spazi, ma solo per i primi due anni. Se c’erano lezioni contemporaneamente dovevi scambiarti gli appunti con i compagni di corso e questo aiutava a fare gruppo e amicizia, ad avere differenti punti di vista sugli argomenti da preparare. Poi facevo parte di un gruppo ancor più grande: quello degli universitari che giocavano a calcio. Ho giocato su moltissimi campi del territorio e la comunità di calcio era trasversale: studenti, specializzandi e professori. Era una comunità vera, ed esiste ancora.”Quando era tra i banchi dell’Università gli piaceva assistere agli esami per capire come si sarebbe svolto il colloquio e magari anticipare le domande del professore: “Io ero e sono curioso. L’Università ha accentuato la mia curiosità, che per me vuol dire voglia di conoscere, di sapere, senza limitarsi al già noto, guardando un po’ avanti. Sono stato fortunato ad avere una scuola, l’Università di Padova, che mi ha continuamente stimolato a guardare al dopodomani. Durante la Specializzazione il fil rouge è stato quello di non fermarsi alla conoscenza acquisita ma di approfondirla”.Dell’esperienza formativa a Padova Flor porta con sé un metodo, quello della diagnosi necessaria alla successiva terapia: “Questo metodo è trasferibile dal contesto clinico e applicabile nell’operativo della mia quotidianità. Se non hai la diagnosi esatta è facile sbagliare la terapia, fare errori”.
Studenti di oggi, Alumni di domani
Dal 2007 al 2011 Flor è stato titolare dell’insegnamento di Economia Aziendale e Management Sanitario, alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, passando dall’altro lato della cattedra: “Il periodo universitario è fondamentale, è un momento in cui lo studente investe per la sua vita e per la sua professione. L’Azienda Ospedaliera cerca professionisti che siano preparati e che sappiano mettersi in gioco, che ci mettano del proprio, perché la preparazione accademica deve andare al di là della pura preparazione tecnica, per poter poi trasferire nell’operatività le conoscenze acquisite.
L’importanza dell’informazione e della divulgazione scientifica
Riguardo agli incontri come quello organizzato da Alumni in collaborazione con SIFO (Società Italiana Farmacisti Ospedalieri) il 27 settembre 2018 Flor sottolinea l’importanza della divulgazione al grande pubblico: “Noi del settore abbiamo una visione dall’interno e conosciamo bene l’argomento; siamo in grado di farlo capire sia sotto un profilo tecnico che realistico, portando l’esempio concreto dei numeri. Credo che occasioni come queste dove un gruppo di esperti si rende disponibile a dare delle informazioni documentate, delle chiavi di lettura di alcuni fenomeni, abbiano realmente la forza di alzare il livello di consapevolezza delle persone, e non possano essere sprecate. Noi del settore non possiamo tirarci indietro, dobbiamo prenderci la responsabilità di dire le cose come stanno. Oggi saper comunicare e informare fa parte della nostra professione sanitaria: abbiamo la necessità di mantenere un rapporto sia personale e di fiducia tra medico e paziente, ma sta giocando una partita sempre più importante anche l’informazione scientifica tramite altri canali. E se vengono date informazioni scorrette dovremmo essere presenti per offrire a tutti la giusta versione”
17 Ottobre 2018