Novello Giorgio
Ambasciatore d’Italia presso il Regno di Norvegia | Luglio 2016
Laurea in Giurisprudenza
La storia della mia famiglia, e mia personale, è strettamente intrecciata all’Università di Padova. Mio padre, studente di medicina, incontrò mia madre, studentessa di lettere classiche scesa a Padova dall’Alto Adige, proprio al Palazzo del Bo. Un palazzo che all’epoca si affacciava ancora su una Riviera dei Ponti Romani nella quale passavano barche, e non come oggi automobili e autobus.
Io divenni matricola di giurisprudenza pochi mesi dopo la conclusione delle celebrazioni del 300.mo anniversario della prima laurea al mondo mai conseguita da una donna, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, e proprio all’ateneo patavino. Ricordo che passavo spesso di fronte alla sua statua, in un angolo del cortile storico. E ricordo perfettamente la giornata decisiva per la mia vita professionale e personale: il mio primo emozionante colloquio all’Istituto di Diritto Internazionale, con l’indimenticabile Professor Tito Ballarino. Da quel giorno l’Istituto divenne quasi una mia seconda casa, fino alla laurea in Giurisprudenza. Seguì il corso di specializzazione a Scienze Politiche in via San Francesco, presso l’eccellente scuola di preparazione alla carriera diplomatica, condito dalla mia frequentazione a diverse lezioni di filosofia al Liviano e di linguistica a Palazzo Maldura.
Gli anni presso l’Alma Mater patavina mi hanno lasciato la consapevolezza di quanto sia decisiva una preparazione rigorosa; il gusto di un approccio multidisciplinare e globale ai problemi; e il senso di appartenenza a una comunità accademica vera. Tutto questo è stato prezioso per i miei studi ulteriori all’ENA di Parigi, alla London School of Economics a Londra e nella mia triennale attività di docente di Relazioni internazionali all’Università di Trieste.
Soprattutto, gli anni patavini hanno costituito e costituiscono il fondamento sul quale ho costruito la mia professione di diplomatico, a Roma, in Africa, a Parigi, Londra, Bonn, Berlino e Vienna, in tanti incarichi che mi hanno via via visto attivo presso governi esteri e organizzazioni internazionali, nei settori politico, economico e culturale, come “funzionario tedesco con passaporto italiano” e ora come Ambasciatore d’Italia in Norvegia e in Islanda. Un momento per me simbolico, quasi un ritorno a casa, è stato il mio intervento per conto delle Istituzioni italiane all’evento conclusivo dell’anno internazionale galileiano nel gennaio 2010, proprio in Aula Magna a Padova e quindi praticamente nello stesso luogo in cui nacque la scienza contemporanea.
E continuo a essere profondamente legato all’Università di Padova anche ad Oslo. Un aneddoto: ho letto recentemente il romanzo ‘Naadens omkrets’ di Jørgen Brekke, uno dei miei scrittori norvegesi preferiti. Di quel libro ho apprezzato molto l’ambientamento anche nella Padova del XVI secolo, la descrizione dell’Università e il riconoscimento di quella libertà di ricerca ed espressione che l’hanno sempre caratterizzata. Ne sono stato orgoglioso.
Qualcuno ha scritto, credo davvero a ragione, che uno dei compiti essenziali di un diplomatico è la creazione e la gestione di reti. La mia esperienza professionale in dieci diversi Paesi mi conferma che è proprio così. Si vince o si perde, come individui, come gruppi e come istituzioni, anche se si riesce a fare gioco di squadra, a condividere esperienze attraverso il confronto costruttivo e il dialogo tra professionalità ed età diverse. Il tutto attraverso la rapidità e la continuità dello scambio, offerte dalle nuove modalità di connessione oggi disponibili. Un’Associazione che offra appunto una rete aperta, facilmente accessibile e orientata a iniziative concrete, può far fruttare ancora di più il patrimonio comune di esperienze di vita e di lavoro degli Alumni – che già esiste, ed è enorme. E sono sicuro potrà costituire uno strumento formidabile di conoscenza e collaborazione tra tutti coloro che hanno a Padova la loro Alma Mater..
22 Luglio 2016