Fava Maurizio
Director, Division of Clinical Research of the MGH Research Institute
Laurea in Medicina
Nel mio percorso, la vita privata e la mia professione sono sempre state molto legate e intrecciate. La prima decisione importante, infatti, è stata di scegliere il Massachusetts General Hospital negli Stati Uniti per fare la specialità in psichiatria. Una scelta cruciale, che ha avuto da subito l’appoggio di mia moglie. Così come la scelta di rimanere negli Stati Uniti dopo la specializzazione. Il numero enorme di opportunità che mi si sono presentate a Boston ha avuto un impatto incredibile sulla mia carriera: mai avrei immaginato, quando siamo arrivati 31 anni fa, che un giorno sarei diventato Direttore delle ricerche cliniche al Massachusetts General Hospital. Di questa splendida avventura sono grato, prima di tutto, a mia moglie, che ha accettato di seguirmi e che è riuscita a costruirsi un’eccellente carriera accademica negli States. E un grande supporto ho ricevuto sempre anche da tutta la mia famiglia: mia mamma, mio fratello, mia sorella. Sono stati i primi a incoraggiarmi nelle mie scelte e nel mio percorso. Un percorso che è iniziato all’Università di Padova, alla quale sono legato da esperienze che ricordo con molto affetto. In particolare le ottime basi ricevute dai professori preclinici di chimica, biochimica, biologia e fisica: sono state le fondamenta sulle quali costruire una figura professionale completa e una carriera ricca di soddisfazioni. Sono stati professori di grande cultura e di indubbie capacità didattiche: all’epoca, infatti, c’erano circa 2000 matricole a medicina, ma loro riuscivano a insegnare nonostante le aule sovraffollate.
È qui, fra i banchi e le aule della facoltà di medicina, il luogo dove ho maturato alcune consapevolezze forti, che ritengo siano l’eredità dei miei anni a Padova. In primis, l’importanza di seguire le proprie idee scientifiche: un aspetto essenziale per chi, come me, si occupa di ricerca. Inoltre, a Padova si respirava – e mi auguro si respiri ancora – una grandissima curiosità intellettuale. Era un fenomeno diffuso, che permeava gli insegnamenti, le discussioni, gli scambi di idee e di opinioni fra gli studenti all’interno della facoltà.
La nascita dell’Associazione Alumni è un evento importante perché permette di creare una rete di opportunità che può mettere in relazione i giovani laureati padovani con il mondo. Parlo del mio ambito, per esempio, e del ruolo che un’Associazione di questo tipo potrebbe avere: la Virtual Italian Academy ha pubblicato i nomi dei 100 scienziati italiani più citati nel mondo. Molti di questi sono laureati a Padova. Ecco, credo che l’Associazione possa avere un ruolo centrale nel farli conoscere, perché rappresentano ed esprimono l’eccellenza scientifica dell’Ateneo di Padova in tutto il mondo.
22 Febbraio 2016