Valpreda Susanna
Bibliotecaria | Ottobre 2016
Storia dell’Arte
Mi sono laureata all’Università di Padova nel 1996 con il Prof. Italo Furlan, docente di Storia dell’Arte bizantina, mancato di recente, nel 2014. La mia tesi era un po’ anomala, non si occupava solo di arte, ma di tutti gli aspetti della presenza bizantina (storia, lingua, cultura, letteratura, architettura, arte, artigianato, monetazione e oreficerie) nella Sicilia orientale dei secoli VI-XII. Il tema a Padova non era mai stato trattato e, anche a livello nazionale, gli studiosi che si erano interessati di quell’area in quel determinato periodo storico, ne avevano preso in esame solo un aspetto, nessuno aveva cercato di comporre una sintesi di tutte le manifestazioni di quell’epoca, trovando un filo conduttore.Ho poi vinto un concorso per bibliotecario, indetto dall’ateneo patavino, sono stata assunta nel 1998 e ho lavorato per due anni nella biblioteca dell’allora Dipartimento di Scienze dell’antichità, dove ho pubblicato un articolo estratto dalla mia tesi su Patavium: rivista veneta di scienze dell’antichità e dell’alto Medioevo. Successivamente, mi sono trasferita al Polo bibliotecario di Ingegneria. In questi ultimi 15 anni mi sono sempre più specializzata nel lavoro di biblioteca, e soprattutto negli argomenti attinenti Ingegneria, discostandomi inevitabilmente da quelli che sono stati i miei studi umanistici. L’anno scorso, sono stata spronata a riprendere in mano gli argomenti abbandonati da tanto tempo, riaggiornarli e ricavarne un libro da far leggere ad un editore. E’ così che è nato il mio saggio Sikelia: la Sicilia orientale nel periodo bizantino, edito da Bonanno, in uscita nelle librerie questo mese.
Temevo, a distanza di 20 anni dalle ricerche che mi avevano condotta a ripercorrere anche fisicamente gli itinerari bizantini in Sicilia, da Messina a Ragusa, di aver ormai perso la voglia e la capacità di reimmergermi nelle “sudate carte”, raccogliere fonti, svolgere ricerche, aggiornare e semplificare il linguaggio della mia tesi per un pubblico meno specialistico… Invece sono bastati pochi giorni per ritrovare quell’entusiasmo di giovane laureanda.
Non solo le solide basi dei miei studi universitari non si erano dissolte, bensì erano solamente accantonate e da rispolverare, ma anche questi anni di esperienza come bibliotecaria, alle prese con ricerche bibliografiche su cataloghi e banche dati specialistiche, mi sono risultati utilissimi, se non indispensabili. Finalmente tutto ciò che insegno quotidianamente agli utenti che frequentano la biblioteca e agli studenti e ai dottorandi di Ingegneria nei seminari che teniamo loro sugli strumenti da utilizzare per le loro ricerche bibliografiche, li ho potuti mettere a frutto per una pubblicazione tutta mia! Il libro è un saggio amatoriale, che non ha alcuna pretesa di dare forma ad un’opera completa e definitiva su un argomento su cui c’è ancora molto da scoprire e di cui tantissimo è andato perduto. Ha però lo scopo di invogliare qualche lettore a visitare le località della Sicilia orientale che mostrano ancora le vestigia di questo tanto glorioso quanto misconosciuto passato. E magari interessare qualche studioso serio o qualche Soprintendenza a dedicare rispettivamente del tempo e dei fondi per riscattare dall’oblio ciò che di bizantino è ancora rimasto da scoprire.
11 Aprile 2016