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Dietro le quinte: proiezione di Logos Zanzotto e incontro con il regista Denis Brotto

Cinema Lux, Padova - 13 Aprile 2023 - 21:00

Dietro le quinte: proiezione di Logos Zanzotto e incontro con il regista Denis Brotto

Giovedì 13 aprile 2023 alle ore 21:00 non perdere l’opportunità di partecipare a “Dietro le quinte” per viaggiare insieme a noi alla scoperta delle opere poetiche di Andrea Zanzotto, celebre scrittore e poeta Alumno UniPd.

L’incontro sarà un’occasione preziosa per scoprire da vicino, attraverso il linguaggio cinematografico, la poesia di Zanzotto, caratterizzata da un uso innovativo del linguaggio, un’attenzione per la natura e il paesaggio, e una riflessione sulla storia e l’identità veneta.

Dopo la presentazione del lungometraggio ad opera del regista Denis Brotto, Alumno del nostro Ateneo, sarà proiettato il film “Logos Zanzotto”. 

A seguire, il regista Denis Brotto avrà il piacere di commentare ed approfondire quanto visto con il pubblico in sala.

Incontro organizzato dall’Associazione Alumni e dal Cinema Lux di Padova.

Modalità di partecipazione

L’evento si terrà giovedì 13 aprile 2023 alle ore 21:00 presso il Cinema Lux, via Cavallotti 9, Padova.

La partecipazione è libera previa iscrizione. Ingresso a offerta libera.

Logos Zanzotto

Logos Zanzotto ripercorre l’opera poetica di una delle più importanti voci della poesia italiana: Andrea Zanzotto (1921-2011). Le immagini di questo film ricostruiscono visivamente il senso profondo della sua poesia, ricomponendo le suggestioni provenienti dalla sua voce, dal suo logos, capace come nessun altro di definire l’importanza del ‘paesaggio’.

Un lungometraggio che ha fatto il giro del mondo, dagli Stati Uniti, all’Inghilterra e alla Francia, riscontrando favori e apprezzamenti da Università italiane e non.

Da locus amoenus a spazio visivo sempre più segnato dai pericoli della modernità e dell’inquinamento, è proprio il paesaggio a rappresentare il punto centrale di questo film come di tutta l’opera di Zanzotto.

Il regista: Denis Brotto

Denis Brotto è professore associato presso l’Università degli Studi di Padova dove tiene i corsi di “Digital cinema” e “Cultura visuale”.

Le sue ricerche hanno dato vita a diverse pubblicazioni tra le quali Osservare l’incanto. Il cinema e l’arte di Aleksandr Sokurov (2010, Ente dello spettacolo), prima monografia italiana dedicata a Sokurov, Trame digitali. Cinema e nuove tecnologie (2012, Marsilio) e il volume Jean Vigo (2018, Mimesis), dedicato al rapporto tra Vigo e l’ambito culturale francese negli anni Venti e Trenta.

I suoi ambiti di interesse sono legati all’estetica del cinema, al rapporto tra cinema e nuove tecnologie, al linguaggio cinematografico e alla cultura visuale.
All’attività di ricerca teorica si accompagna lo sviluppo di una ricerca in ambito realizzativo. Denis Brotto ha realizzato diversi film e documentari tra i quali:

Goethe. La vita delle foglie (2023, 23’), film realizzato per il Museo Botanico di Padova.

La Forma della Memoria (2022, 90’), film/videoinstallazione per gli 800 anni dell’Università di Padova;

In Bloom | Tito Livio (2020, 54’), documentario presentato su RAI5 e tratto dallo spettacolo Patavium Rave di Marco Paolini e Gabriele Vacis;

Una infinita distanza. Gemma Verzegnassi (2019, 65’);

Esedra (2015, 50’), videoinstallazione realizzata per il Museo della Padova ebraica.

 

Andrea Zanzotto

Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921 – Conegliano, 18 ottobre 2011) è stato un poeta, italianista e partigiano italiano tra i più significativi poeti italiani della seconda metà del Novecento. I primi interessi letterari lo portano a conseguire la maturità classica come privatista e a iscriversi alla facoltà di Lettere dell’Università di Padova, dove si laurea nel 1942 con una tesi sull’opera di Grazia Deledda

Nel 1950 concorre al premio San Babila per la sezione inediti. La giuria, composta anche da Montale, Quasimodo e Ungaretti, lo decreta vincitore del primo premio con un gruppo di poesie composte tra il 1940 e il 1948, che sarà poi pubblicato nel 1951 con il titolo Dietro il paesaggio. Seguono le raccolte Elegia e altri versi (1954) e Vocativo (1957), IX Egloghe (1962) e dal 1963 si intensifica la sua presenza di critico su riviste e quotidiani. L’anno successivo viene pubblicato il suo primo libro di prose creative, Sull’altopiano. Racconti e prose (1942-1954). Dalla fine degli anni Sessanta escono importanti volumi in versi: nel 1968 La Beltà, presentata a Roma da Pier Paolo Pasolini, a Milano da Franco Fortini e recensita da Eugenio Montale; nel 1969 il poemetto polifonico Gli Sguardi, i Fatti e Senhal, composto subito dopo lo sbarco sulla luna.

Negli anni Settanta pubblica la raccolta Pasque (1973), l’antologia Poesie (1938-1972) ed inizia a collaborare al Casanova di Federico Fellini. I testi per il film vengono pubblicati insieme al poemetto Filò, nell’omonimo volume. Nel 1977 vince il premio internazionale Etna-Taormina per la sua produzione letteraria. È del 1978 la pubblicazione del primo dei tre volumi che costituiscono la trilogia Il Galateo in Bosco, che gli varrà il Premio Viareggio nel 1979.

Nel 1980 continua la collaborazione con Federico Fellini per i film La città delle donne e, nel 1983, i Cori per il film E la nave va. Esce la raccolta Fosfeni, secondo volume della trilogia, che vince il Premio Librex Montale e nel 1986 il terzo, intitolato Idioma. L’anno successivo riceve il premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei. Nella prima metà degli anni Novanta escono le due raccolte di scritti critici Fantasie di avvicinamento e Aure e disincanti nel Novecento letterario; nel 1996 la raccolta Meteo, con venti disegni di Giosetta Fioroni. Nel 1995 l’Università di Trento, e seguita negli anni successivi dalle Università di Bologna e Torino, gli conferisce la laurea honoris causa. Nel 1999 esce nella collana dei “Meridiani” Mondadori il volume Le poesie e prose scelte (Premio Bagutta).

Nel 2001 viene pubblicata la raccolta Sovrimpressioni, e nel 2005 la città e l’Università di Tubinga assegnano a Zanzotto il premio Hölderlin. Nel febbraio 2009 escono In questo progresso scorsoio, una conversazione col giornalista Marzio Breda, che richiama anche una vita spesa nell’impegno civile, e Conglomerati, raccolta poetica di scritti composti tra gli anni 2000 e 2009.

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