Stefani Laura
Creativa, Jewelry Designer | Maggio 2018
Laurea in Linguistica Generale
Designer o gioielliere? Non c’è una definizione specifica da cucire addosso a Laura Stefani: classe 1964, padovana con una laurea in Linguistica Generale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Da sempre amante del lavoro manuale che le permette pienamente di esprimersi ed essere se stessa, nei primi anni 2000 scopre le potenzialità della plastica di riciclo e da lì comincia a definire il suo percorso professionale. Possiamo dire che l’indole di Laura non può essere circoscritta all’interno di un’etichetta: «spesso faccio fatica a definirmi perché disegno, progetto e realizzo gioielli fatti a mano e con un materiale di riciclo e di scarto. Non uso oro, argento o pietre preziose, sono totalmente autodidatta per cui direi che mi sento più una creativa, ecco questo è il termine in cui mi rispecchio e mi sento a mio agio».
L’amore per la creatività e gli studi umanistici a Padova
Ma che cosa lega il percorso di studi in Linguistica Generale e il lavoro che attualmente fa Laura? Apparentemente nulla, in realtà il legame è molto stretto. «Mi è sempre piaciuto creare con le mani, disegnare e dipingere perciò quello che ora sto facendo mi dà una gioia grandissima, mi libera la mente e allo stesso tempo mi porta a pensare. Tutto quello che realizzo è frutto della mia persona, che si è formata nel corso degli anni e che deriva anche dai miei studi umanistici. Infatti, la maggior parte dei gioielli che realizzo prendono ispirazione dalla natura, dalla botanica, ma anche dalla letteratura, dalla filosofia e dall’architettura». Se la natura di Laura è sempre stata incline all’arte, il periodo in cui ha iniziato a veder definito il suo futuro è stato proprio durante gli anni universitari: «Sono stati degli anni spensierati che mi hanno dato molto. Ho avuto la fortuna di laurearmi con il prof. Alberto Mioni, che per me è stata una persona illuminante. Pochi giorni prima della discussione mi disse di stare tranquilla ed essere sicura di me stessa perché senza dubbio ero io il maggior esperto dell’argomento che sarei andata a trattare. Le sue parole mi hanno accompagnato in tanti altri esami della vita, perché ogni tanto serve avere fiducia in se stessi per andare avanti. E poi, in generale, grazie all’Università di Padova ho capito che lo studio non è un semplice accumulo di nozioni e conoscenze, ma la capacità di sintesi, di integrarle fra di loro e anche di guardare le cose con spirito critico. In questo modo, ho potuto approfondire quello che mi interessava di più, metterlo in un cassettino della mente e tirarlo fuori quando ce n’è stato bisogno».
Rimanere umili e coltivare la propria curiosità positiva
Oggi Laura è arrivata dov’è grazie soprattutto alla sua umiltà e alla voglia continua di crescere, arricchirsi, perché la laurea non è il punto di arrivo, ma una fermata di un lungo viaggio. «Uno dei consigli che mi sento di dare ai giovani laureati è di affacciarsi al mondo del lavoro con tanta umiltà, mantenendo sempre viva la voglia di imparare e coltivando quella che io chiamo “curiosità positiva” verso le cose. Inoltre, penso che per un ragazzo sia importante coltivare uno spirito critico, mettere in discussione le cose, confrontarsi sempre con gli altri e, se possibile, non focalizzarsi su un determinato argomento in modo da avere una visione più ampia del mondo in cui viviamo. Da questo punto di vista, penso che l’Associazione Alumni possa dare un enorme contributo ai ragazzi che desiderano costruirsi un profilo professionale. In che modo? Sostenendo e raccontando il più possibile storie di persone uscite dall’Università di Padova che hanno raggiunto nei loro ambiti determinati successi».
11 Maggio 2018