Oltre il confine da Padova al mondo
Oltre il confine è il titolo del docufilm diretto dai padovani Andrea Azzetti e Federico Massa, laureato in Filosofia e Alumno dell’Università degli Studi di Padova, vincitore del premio “Città di Imola”, assegnato ogni anno al miglior film, fiction, o documentario italiano. Il film, una coproduzione italo-svizzera, è stato selezionato al Trento Film Festival, edizione 2017, e ha ricevuto, proprio nel corso della manifestazione, il riconoscimento. Il film tratta una storia di montagna, la storia di Ettore Castiglioni, uno dei più grandi alpinisti del secolo scorso, la cui morte ancora oggi, dopo più di 70 anni, rimane un mistero che sconvolge il mondo della montagna. Abbiamo intervistato i due registi per conoscere meglio la storia di questa nuova perla tra i documentari, o come dicono loro, i film di nicchia.
La storia oltre i confini del tempo
Un uomo corre nudo tra le montagne al confine tra la Svizzera e l’Italia. In una notte buia che sfuma nell’alba di un rigido mattino, un uomo solo rincorre il suo desiderio di libertà. Quella stessa mattina quell’uomo viene trovato morto e ancora oggi tutti si chiedono: “Cosa ha spinto Ettore Castiglioni a fuggire nudo tra i monti? Cosa lo ha portato a fare un gesto così estremo per sfuggire dalla Svizzera e ritornare in Italia?”. Questa domanda ha ispirato Andrea Azzetti e Federico Massa, nell’ideazione di Oltre il confine, il film che indaga la vita e la morte di Ettore Castiglioni (Ruffré, 28 agosto 1908 – Valmalenco, 12 marzo 1944), uno degli alpinisti più amati in Italia, autore di una guida delle Alpi Giulie tra le più apprezzate ancora oggi. Un film che cerca di indagare l’uomo, il suo carattere, l’indole avventurosa e il grande rispetto per la propria e l’altrui libertà. Ettore Castiglioni fu protagonista silenzioso di numerose “spedizioni verso la libertà” durante la Seconda Guerra Mondiale. Castiglioni era infatti Tenente dell’Esercito Italiano ma dopo l’8 settembre si tolse la divisa, si rifugiò in una baita nascosta e fece vita da partigiano attivo, portando in salvo in Svizzera, attraverso il confine montano, numerosi ebrei e perseguitati del regime fascista. Tra questi ci fu anche Luigi Einaudi che, dopo De Nicola, fu il secondo Presidente della Repubblica italiana.
Il premio alla storia di un uomo
Andrea Azzetti e Federico Massa introducono così la storia del protagonista del loro nuovo documentario, o meglio docu-film. Sono entrambi stanchi ma felici perché il loro impegno è stato riconosciuto a livello internazionale, “arrivando ad un eccellente livello di distribuzione come documentario” dice Federico. Oltre il confine è infatti un documentario, una co-produzione italo-svizzera che sta riscuotendo un grande successo non solo con il Premio di Imola, ma in numerose manifestazioni dedicate ai film di montagna, tra cui il Trento Film Festival è il più famoso e antico a livello internazionale. A consegnare il Premio di Imola infatti una giuria, presieduta da Reinhold Messner, che ha espresso la seguente motivazione: “I film sulla montagna spesso ci propongono un mondo la cui maestosità quasi metafisica sovrasta l’uomo-scalatore riconducendolo ai suoi limiti e alla sua finitezza. Questo non avviene nel film diretto da Andrea Azzetti e Federico Massa. La storia di Ettore Castiglioni, personaggio che si impone per il suo spessore umano e l’impegno etico e civile, ci viene raccontata lentamente, senza colpi di scena ed effetti speciali, armonizzando con un linguaggio equilibrato e convincente immagini d’epoca, sequenze di fiction molto efficaci che vedono come protagonista Stefano Scandaletti, letture dai diari di Ettore Castiglioni e preziose testimonianze, tra cui spicca per intensità quella del nipote Alessandro Tutino“.
Il film che parte da una domanda
Andrea e Federico raccontano come è nato il loro film: “La storia di Ettore Castiglioni era stata narrata da Marco Albino Ferrari, Direttore dei Meridiani Montagne, in due libri. Il primo è un’edizione critica dei diari dell’alpinista, consegnati a Ferrari dal nipote Alessandro Tutino. Il secondo è invece un vero e proprio romanzo da cui Andrea è stato ispirato e dalla condivisione di questa storia con Federico è nato Oltre il confine. Un titolo che riflette il mistero della vicenda della morte di Castiglioni e che va proprio oltre i fatti per indagare l’indole dell’uomo e cercare di capire cosa lo ha spinto a scappare nudo, avvolto solo da una coperta e senza scarpe. Il protagonista della storia è proprio Ferrari che in Oltre il confine ripercorre i momenti salienti della vita dell’alpinista, addentrandosi nel mistero della sua morte. Ad accompagnarlo, la voce del diario dell’alpinista, sulla scena interpretato dall’attore padovano Scandaletti, che riporta le sue angosce e le sue speranze. Da Milano a una cabinovia, che sale verso la montagna, da una caserma in abbandono a una baita nascosta, che fu il luogo in cui si rifugiò dopo l’8 settembre, e dove fece vita da partigiano. Castiglioni il giorno prima della sua morte era stato arrestato per contrabbando in Svizzera e gli erano stati tolti i vestiti e gli scarponi. Ma perché? E soprattutto, perché ha deciso di intraprendere un’impresa nella consapevolezza che fosse impossibile?”. Federico e Andrea continuano: “Il nostro film vuole proprio rispondere a tali domande e vedere il successo che sta riscuotendo nel mondo dell’alpinismo ci rende veramente orgogliosi e felici!”.
L’alpinista e l’uomo che sono arrivati “Oltre il Confine”
“La figura di Ettore Castiglioni alpinista è ampiamente conosciuta e celebrata in Italia – raccontano i registi – molto meno la vicenda umana. Fonte principale sulla sua vita sono i suoi “Diari”, depositati presso l’archivio di Arezzo da Saverio Tutino, scomparso nel 2011, e ora fisicamente nelle mani di Alessandro Tutino, nipote di Castiglioni, e da noi incontrato per una lunga intervista. Leggendo i diari abbiamo scoperto una personalità complessa, dominata da un malessere interiore e continuamente alla ricerca di sè stesso. Crediamo che la modernità e il fascino della figura di Castiglioni risiedano in un fondamentale dualismo. Da un lato, un uomo colto e dall’animo nobile, dotato di una forte volontà, e dall’altra, un sognatore, chiuso in se stesso e incapace di aprirsi agli altri.” Una figura eroica e assieme avventurosa quella di Ettore Castiglioni, simbolo di una ricerca della libertà che va ben oltre i confini fisici e si trasforma in una lotta per il proprio e l’altrui diritto ad essere liberi, nonostante tutto. Una figura affascinante che Andrea Azzetti e Federico Massa hanno deciso di donare a tutti noi in un documentario dal ritmo delicato e profondo, dove l’uomo e l’alpinista si fondono in una storia tinta di mistero, dove la ragione vorrebbe capire l’impeto di un uomo di grande valore che il tempo non dimentica.
La storia di Castiglioni diventa per noi la storia di due giovani che con impegno e determinazione stanno scalando la loro nicchia di cinema e che ci insegnano ancora una volta che la via per il successo è come una vetta da scalare, ripida e insidiosa. A piccoli passi però e con molta determinazione la cima è sempre meno lontana da raggiungere, da Padova al mondo il passo è dato da passione, volontà e anche una bella storia da raccontare.
ANDREA AZZETTI – Regia e direttore di fotografia
Padovano doc, Andrea Azzetti si forma fin da subito sul campo. Appassionato da sempre di immagini, decide all’età di 20 anni di farlo diventare il suo lavoro. Partito inizialmente come fotografo, sente, con il passare del tempo, di doversi convertire all’idea di movimento; è così che inizia ad utilizzare la telecamera, strumento che ancora oggi lo accompagna in tutti i suoi spostamenti. Negli anni collabora come video-reporter con le maggiori testate nazionali RAI, Mediaset, Sky. Ha dedicato particolare attenzione all’uso della luce realizzando numerosi video aziendali, nei quali ha sempre cercato di arricchire le immagini con scelte innovative e coraggiose.
FEDERICO MASSA – Regia
Produttore e regista. Realizza fashion film, videoinstallazioni e documentari. È nato in Spagna ed ha studiato a Padova: maturità scientifica e filosofia. Durante l’università ha coltivato la passione per la regia collaborando con il Prof. Gian Piero Brunetta nella realizzazione di documentari con diversi autori, tra i quali Marco Paolini, Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi. Dopo un master in audiovisivi a Cinecittà è ritornato a Padova dove ho costituito la società di videoproduzione AViLab ed ha continuato a formarsi con produttori internazionali quali Francesco Bonsembiante, Stefano Tealdi, Simone Bachini, Bernie Stampfer e StephanMallmann attraverso workshop e masterclass presso Scuola Holden, DOC.it, DOC in Europe, Canon Italia, APT, Bottega Indipendente, Luiss Business School and Eric PommerInstitute.