Poteri forti (o quasi)
Il 28 giugno 2017 Ferruccio De Bortoli, oggi presidente della casa editrice Longanesi e dell’associazione Vidas, ex direttore del “Corriere della Sera” e del “Sole 24 Ore”, dialoga con Antonio Parbonetti su scena e retroscena del potere in Italia, dalla finanza alla politica e alle imprese, dai media alla magistratura.
L’evento “Poteri forti (o quasi)” fa parte della rassegna BoCulture del palinsesto Universa 2017, un appuntamento fisso con il pubblico, per condividere le ricerche condotte in Ateneo su tutte le discipline, privilegiando intrecci fra linguaggi e culture diverse. L’occasione può essere una scoperta, un dibattito in corso nella società e sulla stampa, un premio, una pubblicazione, un tema di attualità. Per incontrare una comunità scientifica con quasi otto secoli di tradizione che racconta un’Università attenta alle vicende dell’uomo, impegnata nei confronti del mondo, del territorio e delle persone che lo abitano.
L’evento “Poteri forti (o quasi)” riprende il titolo dell’ultimo lavoro del giornalista, un libro che sembra più il diario, anche autocritico, dell’ex direttore del “Corriere della Sera” e del “Sole 24 Ore”. Un libro molto atteso, in cui Ferruccio De Bortoli rivive e fa rivivere oltre quarant’anni di storia del nostro paese e del mondo vissuti da uno speciale punto di osservazione, presentando scena e retroscena del potere in Italia, dalla finanza alla politica e alle imprese, dai media alla magistratura, con i ritratti dei protagonisti, il ricordo di tanti colleghi, episodi inediti, fatti e misfatti, incontri, segreti, battaglie condotte sempre a testa alta e personalmente. Per la prima volta Ferruccio de Bortoli, un punto di riferimento assoluto nel giornalismo internazionale, racconta e si racconta.
“I buoni giornalisti, preparati, esperti, non s’inventano su due piedi. Ci vogliono anni. Cronisti attenti che vadano a vedere i fatti con i loro occhi, non fidandosi dell’abbondanza di video, sms, tweet e post su Facebook. Che vivano le emozioni dei protagonisti, le sofferenze degli ultimi, le ragioni degli avversari e persino dei nemici. Che non siano mai sazi di verifiche, ammettano gli errori inevitabilmente frequenti, e conquistino la fiducia dei loro lettori e navigatori ogni giorno, ogni ora. Giornalisti indipendenti, con la schiena dritta, che non cedano alla comoda tentazione del conformismo. Dimostrandosi utili alla società e al loro paese non facendo mancare verità scomode e sopportando sospetti e insulti di chi non le vorrebbe sentire. È accaduto molte volte.
Una classe dirigente responsabile affronta per tempo e al meglio i problemi seri che un giornalismo di qualità solleva. Certo, è scomodo, irritante. Qualche volta apparentemente dannoso. Ma quanti sono i danni di ciò che non abbiamo saputo o non abbiamo voluto vedere. Un buon giornalismo, in qualunque era tecnologica, rende più forte una comunità. Quando tace o deforma, la condanna al declino. Negli ultimi anni in Italia, salvo poche eccezioni, è successo esattamente questo.”
Ingresso libero su prenotazione al link indicato.
Ferruccio de Bortoli*
Ferruccio de Bortoli è nato a Milano il 20 maggio 1953. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, è giornalista professionista dal 1975. Ha cominciato a lavorare al “Corriere della Sera” nel 1979 come cronista per poi passare alle pagine economiche. È stato caporedattore dell’“Europeo” e del “Sole 24 Ore”. Nel 1997 viene nominato direttore del “Corriere della Sera”; lo lascia nel 2003. Dal 2003 al 2005 è stato amministratore delegato di RCS Libri e presidente della casa editrice Flammarion. Dal 10 gennaio 2005 al marzo del 2009 è stato direttore responsabile del “Sole 24 Ore” e direttore editoriale del Gruppo Il Sole 24 Ore. Dall’aprile 2009 all’aprile 2015 dirige per la seconda volta il “Corriere della Sera”. Dal 2015 è presidente della casa editrice Longanesi e dell’associazione Vidas. Collabora al “Corriere della Sera” e al “Corriere del Ticino”.
(*)dal sito http://www.lanavediteseo.eu/#