#iorestoacasetta: bambini a rapporto per un lockdown creativo

12 Maggio 2020 Associazione Alumni_admin Categories Interviste Scienze Umane, news

È un vero “affare di famiglia” il progetto #iorestoacasetta, nato da un’idea di Laura Stefani, laureata in Linguistica Generale all’Università di Padova, e delle sue tre figlie. Dietro al progetto, un semplice quanto importante interrogativo che le quattro si sono poste in quarantena: è possibile, in questo delicato momento storico, aiutare i bambini e il prossimo, attraverso la creatività?

#iorestoacasetta chiama infatti a rapporto bambini e bambine, invitati a rappresentare le loro “casette” in formato bidimensionale e a inviarle direttamente all’ideatrice del progetto Laura Stefani.  Insieme alle figlie, Laura sta collezionando “casette” da tutto il mondo, per restituirle a nuova vita in una prossima mostra.


Abbiamo già imparato a conoscere la tua arte grazie ai tuoi gioielli, realizzati a mano con plastica e altri materiali di riciclo: non è la prima volta che usi lo strumento della creatività per consentire opportunità di bellezza dove normalmente la gente non vede altre chance. Anche ora, ti sei spesa per far emergere gli aspetti positivi di una situazione per molti drammatica: come nasce il progetto #iorestoacasetta?

Come tanti, ho sentito anch’io l’esigenza di rendermi utile agli altri, nel mio piccolo e con i pochi strumenti a disposizione: le mie mani, un po’ di creatività, un team eterogeneo e la rete. Ho quindi pensato alle “casette” per diversi motivi: innanzitutto, costruirle è un’attività che permette ai bimbi di occupare un po’ di tempo, in maniera creativa. Ma, soprattutto, ho capito che quest’attività così semplice poteva insegnare loro due importanti lezioni: primo, che tutti, indipendentemente dall’età, possono fare la propria parte, nessuno escluso; secondo, che l’unione fa la forza… Il loro lavoro, infatti, preso singolarmente ha un valore, ma unito a quello di tanti altri bambini, ne ha molto, molto di più.

Il primo passo, è stato girare un breve video-tutorial di un paio di minuti, in cui insegniamo ai bambini come realizzare una semplice casetta, bidimensionale, dove trovano posto gli abitanti. Sin dal principio l’aiuto delle mie figlie, ognuna con il proprio talento, è stato essenziale: Caterina, ad esempio, ha realizzato il tutorial e curerà poi la mostra finale, Clara ha supervisionato la comunicazione dell’intero progetto. Caterina è infatti laureata Triennale in Beni Culturali presso l’Università di Padova, e da pochissimo ha ottenuto la Laurea Magistrale in Arti Visive a Bologna in modalità telematica, causa emergenza sanitaria. Clara, invece, segue presso il nostro Ateneo il corso di Laurea Magistrale di Entrepreneurship and Innovation, mentre Costanza frequenta, sempre a Padova, la Scuola Italiana di Design.

Ora che, grazie alla risonanza dell’iniziativa, in molti ci conoscono e sostengono, l’invito è di partecipare numerosi per ricreare una città ideale, una sorta di ’fotografia’ del momento unico che stiamo vivendo, fatta con gli occhi dei bimbi. Per il futuro, vorrei anche organizzare un’esposizione e raccogliere una piccola somma da destinare a bambini in difficoltà a causa di Covid-19.

Il progetto ha riscosso un discreto successo, in termini di partecipazione e coinvolgimento dei piccoli e delle loro famiglie, e suscitato molto entusiasmo. Avete la percezione di essere riuscite a trasmettere ai partecipanti un messaggio di speranza e fiducia? Ci tieni a condividere un consiglio ai nostri lettori e lettrici?

Io e le mie figlie stiamo ricevendo casette da tutta Italia, e non solo: Bergamo, Milano, Roma, e tante altre località italiane, ma anche dalla Spagna, dalla Francia, dal Regno Unito, da Dubai, da New York, dalla California e persino dalla Cina. Il successo del progetto e della conseguente raccolta fondi dipende dal numero di casette che ci perverranno, perciò chiediamo a tutti i bambini che hanno voglia di fare qualcosa di utile e creativo, di partecipare con le loro casette.

A un livello più profondo, posso dire che le casette raccolte finora sono davvero bellissime, uniche e autentiche: colorate e piene di fiori, bandiere, arcobaleni, cuori, uccellini e farfalle. In tante si affacciano alle finestre cani e gatti, al pari degli umani. In tutte le persone si legge un sorriso, persino quando un componente della famiglia giace ammalato o indossa una mascherina. In linea di massima, ci sembra di scorgere scene di vita quotidiana caratterizzate da tranquillità, ottimismo e speranza.

Il consiglio che ci tengo a dare a tutti è di alimentare sempre la propria “curiosità positiva”, per guardarsi attorno con occhi nuovi: quest’atteggiamento e la capacità di cambiare prospettiva mi sono stati utili in passato come in questo momento difficile. Fin dai primissimi momenti di forzata permanenza a casa, infatti, ho cercato di vedere il lockdown come un’opportunità anziché come fonte di disagio. Grazie all’insolita continuità di tempo a disposizione, ho sperimentato modalità diverse e creato con la plastica alcuni nuovi gioielli, lavorato ad un paio di mostre in programma (una a Padova e una a Milano). Senza contare, ovviamente, il progetto #iorestoacasetta. Invece che vuoto e sprecato, questo periodo si è rivelato intenso e proficuo: mi auguro che ognuno di noi riesca in questa piccola, grande impresa.

Per partecipare al progetto #iorestoacasetta:

Segui il tutorial sul canale Instagram di Laura Stefani (@laurastefani.it) che insegna a realizzare una casetta e indica l’indirizzo al quale spedirla.

 

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