“Abbiamo tutti gli strumenti per ripartire in pole position, puntando sul digitale”. Intervista a Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova

24 Giugno 2020 Associazione Alumni_admin Categories Interviste Agraria, news
Antonio Santocono è stato eletto due anni fa all’unanimità come Presidente della Camera di Commercio di Padova. A Padova si è laureato in Scienze Forestali ma sin dalle prime esperienze di ricerca e lavoro si è orientato verso l’applicazione di tecnologie informatiche allo studio, al monitoraggio e alla pianificazione del territorio. Come ricorda gli anni universitari (era già appassionato di nuove tecnologie e ICT sin da studente?) e ci può raccontare la sua evoluzione professionale dall’agronomia all’ICT?

Mi sono trasferito a Padova, dalla Sicilia, nel 1970. Nel 1975 mi sono laureato in Scienze Forestali con il massimo dei voti. A Padova, unico Ateneo insieme a Firenze a erogare questo tipo di insegnamenti, il Preside di Facoltà Lucio Susmel si era fatto promotore di una visione particolarmente innovativa degli ecosistemi forestali: fino ad allora il bosco era studiato solo in funzione del suo valore produttivo – o in termini di protezione – e non nella sua dimensione turistica e ricreativa. Questa sua visione aveva caratterizzato l’intero corso di Laurea ponendo i suoi insegnanti ai vertici della produzione scientifica europea. Un contesto quindi di grande innovazione che ha pervaso tutti i miei studi rendendo naturale, per noi studenti, una forte propensione al nuovo e al cambiamento.  

Nel 1977 ho vinto il Concorso per Ispettore del Corpo Forestale e sono stato distaccato presso la Regione del Veneto, dove ho avuto la fortuna di collaborare ed essere formato nella Pubblica Amministrazione da un abilissimo Manager del settore, il Dottor Battista Costantini. Per formarmi sulle tecnologie più avanzate applicabili nel mio settore, andai a mie spese (allora non erano consentiti i viaggi all’estero degli amministratori pubblici) a Corvallis, presso la Oregon State University, dove appresi l’utilizzo dei più moderni ed innovativi strumenti per la gestione del territorio e delle risorse forestali, quali l’Aereofotogrammetria, il trattamento delle Immagini da Satellite, i primi software e modelli matematici per la caratterizzazione delle Risorse Ambientali, ecc.

Al mio rientro in Italia, in uno stato di grande eccitazione per queste scoperte personali, contattai il mio compagno di studi Enrico Del Sole, professionista di grande talento e intelligenza, e gli chiesi di collaborare alla realizzazione del Primo Inventario Forestale regionale in Italia. Cosa che realizzammo insieme in meno di due anni e permise alla Regione Veneto di farsi riconoscere dallo Stato maggiori contribuzioni annuali.

A fronte di questo successo, decisi che la mia esperienza di pubblico amministratore poteva considerarsi, dopo 10 anni, conclusa. Così, nel 1986, fondai con Enrico Del Sole la nostra prima società: volevamo introdurre in Italia strumenti e tecnologie apprese in Oregon e diventammo in pochi anni leader di settore. In questi 34 anni la nostra azienda si è andata poi trasformando in un gruppo industriale, ora nei top 20 del comparto ICT nazionale: il Gruppo Corvallis, di cui sono ancora amministratore con Del Sole a testimonianza di un sodalizio che ci lega tuttora e di cui vado particolarmente orgoglioso.

Due anni fa, infine, sono stato eletto Presidente della Camera di Commercio di Padova tornando così a mettere la mia esperienza a disposizione delle istituzioni pubbliche e di Padova.

In un mercato del lavoro sempre più fluido e a tratti imprevedibile, agli Alumni della nostra Università sono richieste capacità di adattamento e abilità creative senza precedenti. Sapersi muovere in settori diversi, mutuano competenze da ambiti eterogenei, sembra la chiave per il successo professionale e imprenditoriale. Quali sono le competenze più importanti da “allenare” a suo avviso e quale consiglio si sente di condividere con i neolaureati del nostro ateneo?

La mia esperienza testimonia proprio come la predisposizione al nuovo, la creatività e la capacità di adattamento siano fondamentali per il raggiungimento del successo. Così come il non porre limiti alle proprie aspirazioni, anche quelle che sembrano al di sopra delle nostre conoscenze acquisite. E, ovviamente, ci vuole un po’ di fortuna – e saper cogliere le occasioni che si presentano.

Parlando di abilità chiave, non può mancare la fluenza nell’inglese. Può sembrare scontato, ma ancora oggi è difficile trovare collaboratori in grado di interagire professionalmente con clienti e partner stranieri. A fronte della globalizzazione del mercato, questo è un ritardo che non ci possiamo permettere.

Anche la creatività e il pensiero laterale, unitamente alla propensione all’uso di strumenti innovativi, l’attenzione ai modelli comunicativi,  sono competenze sempre più utili… e allenabili!

L’attuale emergenza sanitaria ci porta a fronteggiare una situazione inedita. La Camera di Commercio di Padova è forse l’operatore più rappresentativo delle migliaia di aziende, di ogni dimensione, del territorio. Il Veneto e Padova hanno subito un minor contraccolpo rispetto ad altre regioni italiane, ma la sfida economica e sociale che ci attende è notevole. Quali sono le azioni e le strategie che la Camera intende mettere in campo? Quali sono gli ingredienti per la ripartenza?

Mai avrei immaginato, diventando il Presidente della Camera, di trovarmi a fronteggiare un’emergenza come questa del CoVid-19. La CCIAA è la casa delle imprese padovane (110.000) e questo mi permette un contatto quotidiano con aziende e Pmi che chiedono aiuto o temono per il loro futuro. Cosa chiedono? Certezze per pianificare la ripresa, liquidità per coprire le perdite e sostenere nuovi investimenti, sicurezza contro la concorrenza sleale e le infiltrazioni malavitose, supporto psicologico e molto altro. I settori più colpiti sono il Commercio, l’Artigianato, il Turismo e le aziende del manifatturiero.

La Camera ha messo in moto iniziative per 10 milioni di euro per il credito alle Pmi della nostra provincia, pianificando interventi per 5 milioni di euro nel turismo e, solo quest’anno, un impiego di oltre 6 milioni di euro in interventi di digitalizzazione e sostegno all’innovazione, internazionalizzazione, formazione, sicurezza e salute dei lavoratori – anche in funzione di CoVid-19 – e sviluppo di infrastrutture di interesse del territorio come la Fiera e l’Interporto.

In tutte le grandi crisi, ci sono anche delle opportunità. E ci piacerebbe lasciarci su una nota positiva. Ci aspettano tempi duri e complessi, ma nella Sua personale visione questa emergenza può anche fornire spunti di rinnovamento? Nel venir meno di prassi e sistemi consolidati possiamo leggere qualche spazio di efficientamento, rilancio, ripensamento di beni, servizi, processi.

L’imprenditore resiliente, al momento della ripartenza, avrà già valutato gli impatti del lockdown sul proprio modello di business, sia sul piano economico finanziario che su quello sociale, geopolitico e della catena del valore. Avrà altresì messo in atto tutte le misure rivolte alla salvaguardia di competenze e asset aziendali. In pratica, avrà immaginato un futuro diverso.

Questo futuro non sarà per forza oscuro o negativo. Chi aveva investito nel digitale e nelle infrastrutture tecnologiche, ha subito meno contraccolpi e sarà in pole position per la ripartenza. L’e-commerce si è dimostrato una pratica utile e consolidata. IOT, Big Data e UX possono essere fin da ora la chiave per orientare, con i flussi informativi che alimentano, un ripensamento continuo dei business aziendali in funzione delle aspettative e delle esigenze del mercato. Gli strumenti per non rimanere emarginati ci sono!

Se ogni attore farà la sua parte e se il governo varerà massicci piani di investimenti infrastrutturali (vedi alta velocità, telecomunicazioni, ripartenza dei Grandi cantieri ecc.), sarà veramente possibile immaginare un sistema economico in grado di ritornare velocemente a livelli pre-CoVid-19. In tutto questo, l’Università di Padova gioca un ruolo chiave: l’ateneo è alla base del successo imprenditoriale di tante aziende del territorio, che hanno accesso a competenze di altissimo livello, talenti di prima scelta, un contesto vivo e stimolante. Una grande Università generalista, con eccellenze da ogni Scuola e ambito disciplinare, è il motore di ogni economia.

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