“Crescere attraverso il digitale: il ruolo delle infrastrutture per la connettività”. Intervista alla prof.ssa Eleonora Di Maria, Presidente di VSIX
Il Digital Economy and Society Index (DESI, 2020) della Commissione Europea posiziona l’Italia al quartultimo posto della classifica, ben al di sotto della media europea, seguiti solo da Romania, Grecia e Bulgaria. Tra le varie dimensioni che compongono l’indice, risultiamo ultimi in classifica per quanto riguarda le competenze digitali e ICT di persone e imprese.
Eleonora Di Maria è professoressa ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Padova, dove si occupa prevalentemente di Industria 4.0, manifattura digitale e nuovi modelli di business; è anche la nuova Presidente del Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio – VSIX.
Professoressa, come si esce da una situazione di questo tipo? Come può un Paese economicamente e culturalmente avanzato come il nostro aver accumulato un tale ritardo, e soprattutto quali strumenti si mettono in campo per dominare la trasformazione digitale in atto, anziché esserne travolti?
Il DESI mostra un quadro complessivo di digitalizzazione inferiore rispetto alla media europea, sia sul fronte dell’utilizzo delle tecnologie digitali che su quello di competenze e capitale umano. Allo stesso tempo, mostra però come a livello nazionale connettività e investimento in servizi pubblici digitali il livello siano in linea con la media europea – ed evidenzia un percorso di miglioramento nel corso degli ultimi anni.
Le motivazioni di questa situazione sono diverse: mancanza di un investimento strutturato sugli strumenti digitali all’interno dei percorsi formativi, caratteristiche della nostra stessa società (si pensi all’età media) e ad una bassa consapevolezza delle potenzialità che la digitalizzazione può offrire per acquisire efficienza nei processi e gestire meglio le relazioni (come quelle con clienti e fornitori).
Per quanto riguarda le imprese, non si tratta solamente di una questione dimensionale – siamo la patria delle piccole e media imprese – quanto piuttosto di non avere una chiara visione strategica. Manca la consapevolezza di come le tecnologie digitali, dal Cloud all’e-commerce, dalla realtà aumentata alle soluzioni di integrazione delle filiere, possono sostenere il business. Su questo fronte sono stati messi a disposizione notevoli risorse finanziarie e sono cresciute le strutture istituzionali di supporto (si veda il recente Atlantei4.0), ma occorre anche un processo di accompagnamento, che può essere svolto tanto da un terziario innovativo quanto dalle università. Il mancato investimento, infatti, è connesso solo in parte a limitate risorse finanziare: occorre affiancamento, condivisione di esperienze e mentoring.
Lei è stata recentemente nominata Presidente del Centro di Ateneo per la Connettività e i Servizi al Territorio – VSIX, una realtà vocata alla promozione dell’utilizzo di Internet nel Veneto per mezzo della cooperazione e la comunicazione tra gli Internet Service Provider locali, nazionali ed internazionali. Cosa ci può dire delle attività del Centro e quali sono i fronti “caldi” su cui siete più attivi?
VSIX opera da oltre 10 anni come Neutral Access Point (nodo neutrale per l’accesso e l’interconnessione ad Internet), con la missione di favorire la crescita e lo sviluppo del territorio del Nord-Est attraverso la connettività (come Internet Exchange e Telehouse) e la cooperazione tra operatori pubblici e privati. A oggi, VSIX conta più di 65 aderenti di rilievo non solo regionale, ma anche internazionale, oltre ad attori istituzionali come Regione Veneto, Infocamere, Comune di Padova e Provincia di Padova.
Attualmente sono due i fronti principali che ci vedono impegnati: il coinvolgimento del settore pubblico e della ricerca.
Sul primo fronte, stiamo collaborando con la Direzione ICT e Azienda Digitale della Regione Veneto, con cui è stato sottoscritto un accordo operativo a inizio 2019, per fornire il supporto di infrastruttura e connettività al progetto di convergenza regionale. Inoltre, VSIX sarà l’infrastruttura di riferimento per gli enti locali che svilupperanno nuovi servizi digitali per la cittadinanza o digitalizzeranno quelli esistenti. Queste azioni a livello regionale si inseriscono all’interno di un più ampio processo di upgrade e razionalizzazione delle infrastrutture pubbliche che è stato avviato a livello nazionale. Oltre a questa collaborazione con la Regione, stiamo stringendo numerosi accordi con enti pubblici e operatori privati, forti del valore che riusciamo a portare con il nostro ruolo di Internet Exchange.
Sul secondo fronte, stiamo supportando sempre più i dipartimenti e l’Ateneo nei progetti di innovazione digitale e di connettività, fornendo ai ricercatori l’accesso e la condivisione efficiente di dati, a livello nazionale ed internazionale; poter scambiare grandi volumi di dati e avere connessione ad alta prestazione è infatti una delle grandi esigenze del mondo della ricerca, al giorno d’oggi. Il nodo GARR-X che ospitiamo ci permette di rispondere a richieste che spaziano dall’ambito biomedico a quello dello studio del territorio, dalla psicologia e alla cybersecurity.
Abbiamo inoltre in programma un ampio ed impegnativo piano di investimenti, che consentirà di raddoppiare la struttura del VSIX nei prossimi due anni, per servire meglio la ricerca, il territorio e gli operatori economici.
Accanto al tema delle competenze, il nostro Paese sconta anche problematiche legate alle tecnologie e alle infrastrutture in uso. Abbiamo visto negli ultimi anni un’accelerazione sui temi della connettività e della fibra, eppure la situazione rimane ben diversa che nel resto d’Europa. Va anche detto che molte aziende non sono a conoscenza dei servizi disponibili al di fuori dei comuni circuiti commerciali, caratterizzati da pochi operatori che offrono tecnologie standard. Quali sono i servizi che VSIX fornisce alle aziende del territorio?
Specifichiamo che VSIX non opera direttamente con le aziende manifatturiere o verso il mercato finale. VSIX si rivolge invece agli Internet Service Provider (ISP), alle server farm e ai grandi enti dotati di Autonomous System: facilitiamo così accordi di peering per aumentare le prestazioni, la scalabilità e l’efficienza dei servizi Internet per i loro clienti e utenti, siano essi imprese, cittadini o enti pubblici.
Attraverso le nostre strutture, offriamo inoltre la possibilità per gli operatori di telecomunicazione di sviluppare accordi commerciali e interconnessioni dirette, favorendo ulteriormente lo sviluppo dei servizi di telecomunicazione in un contesto di cooperazione dell’ecosistema digitale. VSIX facilita quindi l’incontro tra domanda e offerta di servizi di telecomunicazione creando di fatto un mercato concorrenziale per le aziende del settore.
Da poco abbiamo aperto un PoP a Milano per favorire lo sviluppo della piattaforma di peering, questa architettura ci vede come aggregatore delle reti di accesso del nord-est interessate a raggiungere direttamente i fornitori di contenuti e servizi presenti a Milano (es. streaming, cloud, software upgrade ecc.). Gli attori fuori dal Veneto sono un nostro obiettivo, Stiamo ulteriormente allargando le nostre partnership per ampliare quanto più platea di utilizzatori del servizio: più reti si collegano a un nodo di interscambio, infatti, più il valore e l’utilità del nodo cresce.