Padova University Press: le pubblicazioni di agosto (2021)

21 Settembre 2021 Associazione Alumni_admin Categories news

La Padova University Press nasce con l’obiettivo di selezionare e pubblicare il sapere accademico in senso ampio, dando massima visibilità ai risultati della didattica e della ricerca in Ateneo; essa vede nella divulgazione scientifica lo strumento per coinvolgere le persone, per farsi conoscere e per far conoscere, per dare informazioni, concetti e competenze corrette su argomenti e discipline conosciute e sconosciute.

Ecco le pubblicazioni più rilevanti del mese di agosto 2021, tutte e tre Open Access e quindi scaricabili gratuitamente in formato .pdf.

Racconto delle cose meravigliose d’Oriente

di Odorico da Pordenone

In questo volume abbiamo raccolto le traduzioni in lingua italiana e cinese di un antico manoscritto tardo-medievale, la “Relatio de mirabilibus orientalium Tatarorum”, dettato nel 1330 al suo ritorno dalla Cina dal frate francescano Odorico da Pordenone, negli alloggi della Basilica di Sant’Antonio in Padova, sede e casa madre dell’ordine francescano a cui apparteneva. Il viaggio in Cina di Odorico iniziò su mandato papale nel 1318; partendo da Venezia, toccò varie località e varie città dell’Asia e raggiunse la Cina approdando in un villaggio sul Fiume delle Perle (probabilmente Zhaoqing) vicino a Guangzhou (Canton).

Nel 1322 Odorico fu ammesso alla corte del Gran Khan, all’incirca quarant’anni dopo la conclusione della visita di Marco Polo.

Passò tre anni alla corte dell’ultimo imperatore mongolo Yesun Timur Khan e alla morte dell’imperatore fece ritorno a Padova, dove si ritirò nella Basilica del Santo a dettare le sue memorie (la Relatio).

La Relatio contiene una visione spesso poetica e incantata dell’Asia e dell’Impero Celeste dell’epoca e sembra essere sconosciuta in Cina.

Sul dialeteismo. Lezioni padovane di Graham Priest ed altri saggi sul dialeteismo.

a cura di Filippo Mancini, Massimiliano Carrara

Per il dialeteismo ci sono contraddizioni vere. Questa concezione filosofica ha assunto una forma chiara e definita a partire dal lavoro del filosofo e logico Graham Priest – uno dei suoi padri fondatori, nonché uno dei suoi più strenui difensori. Questo libro intende portare il dialeteismo all’attenzione di un ampio pubblico, che non sia solo quello degli addetti ai lavori. Il volume è suddiviso in due parti. La prima include le cinque lezioni su Dialeteismo e storia della filosofia tenute da Priest e Filippo Casati a Padova nel 2016, in occasione del Corso di Eccellenza per il dottorato in filosofia dell’Università di Padova. La seconda contiene quattro contributi sul dialeteismo di autori italiani.

Tribuno contro Tribuno

di Margherita Frare

L’abrogatio del tribuno della plebe Marco Ottavio, chiesta e ottenuta da Tiberio Gracco per superare il veto ripetutamente opposto dal primo alla Lex agraria del 133 a.C., è passata alla storia come un atto incostituzionale ed eversivo.

Incostituzionale perché Tiberio, invece che piegarsi al dissenso di Ottavio, come i princìpi dell’intercessio gli avrebbero imposto, decise con procedura del tutto inusuale, almeno con riferimento alla carica tribunizia, di mettere ai voti la destituzione dell’avversario avanti ai concili della plebe. Una scelta persino oltraggiosa, perché attentava ad uno dei più solidi baluardi dell’ordine repubblicano, la sacra inviolabilità dei tribuni.

In un clima politico già arroventato dalla propaganda riformista di Tiberio, tanto vicina alla plebe rurale quanto invisa ai ricchi possidenti terrieri (la legge agraria limitava il possesso di ager publicus a 500 iugeri, prevedendo che le eccedenze venissero distribuite ai cittadini meno abbienti), l’abrogatio di Ottavio non poteva che risultare anche eversiva. Pur di portare a compimento il proprio progetto legislativo, Tiberio aveva infatti sfruttato il favore del popolo nel modo più estremo, affidandogli la destituzione del collega ostruzionista. Si erano così spalancate le porte a un conflitto sociale che, a detta di molti, condusse inesorabilmente al tracollo delle istituzioni e alla crisi della repubblica.

Questo è, in breve, il giudizio espresso sull’episodio dalla tradizione storiografica (confluita principalmente in Plutarco e Appiano), ma che non ha trovato sempre concordi gli studiosi moderni e che, anche per questo, ci pare meriti una rilettura.

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