
Premio di Laurea “Emanuela Menossi Paccagnella” – edizione 2022
Il bando
Il Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Università degli Studi di Padova bandisce un concorso per l’assegnazione di un premio di laurea dell’importo di 1.000,00€, al fine di onorare la memoria di Emanuela Menossi Paccagnella.
Il premio è riservato ai laureati magistrali a ciclo unico in Medicina e Chirurgia presso l’Ateneo di Padova dal 1^ gennaio 2021 al 31 luglio 2022 e che abbiano elaborato una tesi inerente i tumori femminili.
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro il 14 ottobre 2022.
Per maggiori informazioni visita la pagina del bando.
Testimonianze in ricordo di Emanuela Menossi Paccagnella
Per celebrare e dare rilevanza al premio, la Dirigente e due professori del Liceo Scientifico Statale “E. Curiel” di Padova, dove la professoressa Menossi Paccagnella insegnava, ci hanno lasciato alcune testimonianze in suo ricordo.
Saluto della Dirigente Scolastica prof.ssa Michela Bertazzo il giorno del funerale
Padova, 15 dicembre 2021
Cara professoressa Menossi,
ricordo la prima volta in cui l’ho conosciuta nei primi giorni del mio arrivo al Curiel. Tra i tanti prof che in quei primi giorni ho incontrato, ho nitido il ricordo di lei.
Sono rimasta affascinata innanzitutto dal suo sorriso, dalla sua freschezza e dal modo ironico e leggero in cui si è presentata, dai suoi vestiti sempre eleganti e dai colori vivaci. In quell’occasione mi ha raccontato della sua lunga esperienza di insegnamento, prestato per più di 15 anni all’istituto tecnico industriale Meucci di Cittadella, poi per altri 10 al Liceo Marchesi in cui ha ricoperto anche ruoli di responsabilità e di collaborazione con la presidenza, per arrivare poi nel 2016 nella nostra scuola.
Nei cinque anni in cui è rimasta al Curiel ho potuto apprezzarla come insegnante di matematica e fisica, appassionata e rigorosa, a volte fin troppo! Mi diceva sempre: “ci tengo a "tenere alta l'asticella", per i miei studenti, perché devono essere preparati al meglio per gli studi universitari e per la vita.”
L’ho sempre vista come una donna solare, forte e determinata, professionalmente preparata, attenta ai bisogni degli studenti e disponibile a dare il suo contributo fattivo alla vita della scuola.
Amava parlare con le persone, le piaceva raccontare delle proprie esperienze che nel tempo ha fatto diventare saggezza di vita. Se era tra i suoi numeri e le sue formule di fisica, poteva anche fare un po' di confusione, ma poi con una risata risolveva tutto! Riusciva con il sorriso e l’ironia a sdrammatizzare le situazioni, a trovare una giusta parola di speranza e di coraggio nei momenti difficili.
Ed è proprio il Coraggio, con cui ha affrontato la malattia, che è diventato la testimonianza del suo grande attaccamento alla vita, e della sua incrollabile fiducia nei confronti della scienza.
La ringrazio professoressa, personalmente, a nome di tutto il personale della scuola e di tutti gli studenti che l’hanno conosciuta, per la dedizione, l’impegno, la passione di cui è stata esempio.
Sono contenta professoressa Menossi di averla conosciuta, di aver potuto condividere con lei un pezzo di strada.
La saluto, la abbraccio col cuore e le auguro buon viaggio.
prof. ssa Raffaella Dal Moro
La collega Emanuela Menossi ha insegnato matematica e fisica al Liceo Scientifico “Curiel” come supplente dal 1987 al1992; entrata di ruolo nell’ a.s. 1992/93 ha continuato ad insegnare presso la nostra scuola fino al 1996 e poi – dopo alcuni anni di servizio presso il Liceo “Marchesi” – è ritornata nel 2007 ed è rimasta fino al 2021.
Ho avuto il piacere di condividere con lei il coordinamento della sua ultima classe – la 3C – nell’anno scolastico 2019/20 e insieme abbiamo cercato di far fronte all’emergenza pandemica del Covid, attivando la DAD per non perdere mai il contatto con i nostri studenti e studentesse e per continuare a garantire loro lo svolgimento regolare delle lezioni e dei programmi.
Emanuela era un’insegnante appassionata, amava le sue materie e non si capacitava del fatto che gli studenti non riuscissero a raggiungere risultati almeno soddisfacenti, se non proprio eccellenti; non si arrendeva mai, amava discutere con loro, chiarire i loro dubbi, rispiegare argomenti particolarmente ostici, ma, contemporaneamente, chiedeva impegno, serietà, attenzione e uno studio consapevole e motivato, altrimenti...non faceva sconti proprio a nessuno!
Contemporaneamente, era vivo in lei l’interesse per tutti quei progetti che favorissero un arricchimento culturale, un’apertura al mondo, l’acquisizione di senso critico: amava viaggiare, conoscere usi e costumi diversi che poi condivideva con piacere in un continuo scambio di idee.
Cara Emanuela, quante volte ci siamo scambiate impressioni, valutazioni, opinioni sui nostri ragazzi! Il tuo intuito spesso ci è stato d’aiuto per capire e comprendere situazioni talvolta difficili, per risolvere piccoli e grandi problemi all’interno delle classi: privilegiavi le relazioni dirette, la DAD ti stava stretta, quante risate all’inizio quando facevamo confusione nell’organizzare le lezioni online e cercavamo di aiutarci a vicenda!
La tua fiducia incrollabile nella scienza ti ha sempre accompagnato nell’evoluzione della terribile malattia che ti ha colpito: affermavi felice “Sono ancora viva!” con aria di sfida e con il tuo immancabile sorriso e noi tutti speravamo con te e in più di qualche occasione ho pensato che ce l’avresti fatta a vincere, che ce l’avremmo fatta a tenerti con noi e che avremmo potuto coordinare insieme ancora tante classi.
Cara Emanuela, sono fortunata ad averti conosciuta, ma adesso mi sento più sola!
prof. Giuseppe Tramontana
Lo so: dovrei mettermi l’anima in pace. Ma non riesco.
Sembra strano, ma a distanza di più di un anno, mi riesce ancora difficile pensare che Emanuela non ci sia più. Che non sia seduta qui tra noi, con i suoi capelli rosso fuoco, il suo sguardo intelligente, il suo sferzante senso dell’humor.
Ci ho pensato spesso, in questo arco di tempo. E tutto continua ad apparirmi così banale, oltre che incomprensibilmente doloroso. Sì, proprio banale.
Emanuela – la conoscevate tutti – era brillante, ironica, diretta, colta, infaticabile.
Qualcosa nella nostra scuola, senza di lei, si è spento.
Veniva in biblioteca e ci raccontava le sue fantasmagoriche traduzioni dal latino del liceo. Oppure di quell’incontro con l’ex studente strambo a Mantova o a Milano, dei suoi viaggi in giro per il mondo.
Era in gamba, Emanuela. Volitiva, determinata, ma soprattutto aperta. Il suo fare libero e spontaneo lasciava intravedere una visione del mondo ariosa, inclusiva, tollerante, curiosa, ma anche ostinata nel non lasciar spazio all’ignoranza, alla dilagante stupidità, che, purtroppo, ormai, si annida ovunque, a scuola, come altrove.
Ma in fondo era questa la sua battaglia: migliorare se stessa per rendere migliori anche gli altri, a partire dai suoi studenti.
Insomma, Emanuela, con i suoi capelli rosso acceso, il suo sorriso dolce e ironico, le sue battute e le sue osservazioni - metà venete e metà mantovane - sempre intelligenti, acute e pungenti era l’opposto della sciatteria, del conformismo, dell’appiattimento, dell’accomodamento.
Per questo mi sembra impossibile, anzi banale, ciò che è accaduto. E’ come quando vedi un individuo scialbo, insulso, intellettualmente ottuso e fisicamente bolso che tenta di flirtare con una tua amica bella, brillante, perspicace e colta: sai che, poverino!, non avrà chance. La conosci fin troppo bene, la tua amica, conosci i suoi gusti e le sue passioni, sai che ama l’originalità e l’acume, mentre odia la piattezza e il grigiore.
Sai, insomma, che quel tizio non ha speranze. Non può avere speranze. Troppo banale, troppo ottusa, la Morte, per una come Emanuela. E, per me, ancora, proprio inaccettabile.