Laura Fedele, da Ingegneria Chimica alla ricerca

11 Aprile 2023 Associazione Alumni_admin Categories Interviste Ingegneria, news

Laura Fedele, laureata in Ingegneria Chimica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Fisica Tecnica presso la stessa Università.
Oggi è Primo Ricercatore presso l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ITC-CNR).

Ciao Laura, grazie per la tua disponibilità!
Presentati e raccontaci una curiosità su di te

Sono Laura Fedele. Sono nata a Padova e ho sempre vissuto l’Università della mia città come una parte integrante della mia esistenza quotidiana.
Dopo la maturità scientifica al liceo Ippolito Nievo, mi sono iscritta ad Ingegneria Chimica. Mi è sempre piaciuto studiare e sono riuscita a trasformare materie come la chimica, la fisica e la matematica nel mio lavoro.
Non ho mai pensato che un unico interesse potesse esaurire la mia curiosità di imparare e per questo, negli anni, per me è sempre stato fondamentale occuparmi anche di discipline distanti dall’ingegneria.

Dopo la laurea in Ingegneria Chimica hai scelto di proseguire con il Dottorato di Ricerca in Fisica Tecnica; ci puoi raccontare il tuo percorso formativo e il perché di questa scelta?

Ho scelto Ingegneria Chimica perché le sue potenzialità sono ampie e permettono di occuparsi di applicazioni industriali o di ricerca in vari ambiti, come quello farmaceutico, alimentare, biotecnologico, ambientale, petrolifero, energetico, dei materiali.
Ho imparato per esperienza che i laureati in Ingegneria Chimica assimilano competenze utili per poter lavorare nei settori più diversi, dalla tutela ambientale, alla progettazione, gestione, controllo, sicurezza e, come nel mio caso, nella ricerca.

Appena laureata, ho iniziato a lavorare al Consiglio Nazionale delle Ricerche allo studio di nuovi refrigeranti ambientalmente compatibili.
Inizialmente non ero certa di proseguire con il Dottorato, anche se la ricerca era sempre stato uno dei miei sogni.
Ho, poi, deciso di iniziare il Dottorato di Ricerca in Fisica Tecnica, con una tesi sulle nuove miscele refrigeranti. Il percorso è stato molto stimolante. Mi ha permesso di conoscere da vicino diverse realtà di ricerca nel mondo e di capire come muovermi all’interno di un laboratorio. Durante il dottorato, ho anche frequentato per alcuni mesi il Department of Chemical Engineering and Chemical Technology dell’Imperial College of Science, Technology and Medicine di Londra. Un’esperienza davvero unica e formativa.
Utilizzare le mie conoscenze ed il mio lavoro per la salvaguardia dell’ambiente è stato per me importante e stimolante.
Questa scelta iniziale è diventata poi il filo rosso di tutta la mia carriera.

Cosa ti ricordi degli anni del Dottorato e cosa ti ha lasciato in termini valoriali e formativi?

Gli anni del Dottorato, svolto principalmente presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (dove ora lavoro) sono stati cruciali nella formazione delle mie capacità scientifiche e di ricerca, oltre che nella definizione del mio ambito di interesse.
Grazie al mio gruppo, ho potuto sviluppare e ampliare le mie competenze, per costituire le solide fondamenta su cui si basa oggi il mio lavoro di ricercatrice.

Consiglieresti ai giovani studenti di approcciarsi al percorso del Dottorato di Ricerca?

Credo che il percorso del Dottorato di Ricerca sia molto formativo. L’Università di Padova propone anche percorsi interessanti, insieme ad aziende del settore o enti di ricerca.
In questo momento sono co-supervisore di due tesi di dottorato, insieme all’Università di Padova. Poter insegnare il mio lavoro ai giovani e comunicare loro l’importanza di tematiche quali il risparmio energetico, la riduzione di gas serra e la salvaguardia ambientale è per me di fondamentale importanza.
I ragazzi che si avvicinano al percorso di Dottorato sono particolarmente preparati e motivati ed è davvero stimolante lavorare con e per loro.

Attualmente di cosa ti occupi?

Attualmente sono Primo Ricercatore presso l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR.
Mi occupo principalmente dello studio dei materiali e dei sistemi per il condizionamento dell’aria e la refrigerazione, nell’ottica del risparmio energetico e della riduzione dell’effetto serra.
Studio sia i fluidi refrigeranti che i sistemi di accumulo termico o i materiali per l’isolamento termico degli edifici.

Da inizio anno, coordino un progetto europeo sui sistemi di accumulo termico, ECHO – Efficient Compact Modular Thermal Energy Storage System. Questo progetto prevede la definizione e la costruzione di un sistema di accumulo termico che avrà lo scopo di ottimizzare l’utilizzo dell’energia, sia dalla rete elettrica che da fonti rinnovabili. A tale progetto partecipano diciassette partners da vari paesi europei (Italia, Spagna, Belgio, Romania) ed extra-europei (UK, Serbia, Turchia), tra cui anche l’Università di Padova.

Raccontaci una tua giornata tipo

La mia sede di lavoro è l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR, presso l’Area di Ricerca di Padova.
Sono responsabile di un’unità di ricerca del mio istituto, che comprende due laboratori, quello di refrigeranti e nanofluidi e quello di termografia.

Per questo motivo, buona parte della mia giornata è dedicata all’organizzazione delle attività del gruppo di ricerca e dei laboratori. Abbiamo diversi progetti da seguire ed il mio compito è quello di verificarne lo sviluppo secondo le tempistiche previste.
Le mie attività riguardano il lavoro di laboratorio, l’analisi dei dati, lo studio della letteratura, lo sviluppo di nuove idee attraverso proposte di ricerca insieme al mio gruppo di ricerca.
A parte il periodo di blocco dovuto alla pandemia, sono spesso fuori sede per congressi scientifici o attività di ricerca congiunta con altri enti, aziende o università.

Quello che amo del mio lavoro è la possibilità di trovare nuove soluzioni ai problemi, mi piace poter discutere con i miei colleghi dei progetti in corso e potermi confrontare con scienziati di tutto il mondo.

Un consiglio a tutti i giovani Alumni che si stanno affacciando al mondo del lavoro e ai futuri tali

Auguro, e consiglio, a tutti i giovani studenti che stanno per finire il loro percorso di studi e per iniziare una nuova avventura nel mondo del lavoro di cercare sempre lavori interessanti e stimolanti.

Nel quotidiano capita inevitabilmente di occuparsi di attività ripetitive e noiose, ma se alla base rimane la spinta verso un obiettivo che ci appassiona, il lavoro sarà facilmente fonte inesauribile di soddisfazione.

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