PADOVA UNIVERSITY PRESS: LE PUBBLICAZIONI DI GIUGNO (2023)

22 Giugno 2023 Associazione Alumni_admin Categories news, Senza categoria

La Padova University Press nasce con l’obiettivo di selezionare e pubblicare il sapere accademico in senso ampio, dando massima visibilità ai risultati della didattica e della ricerca in Ateneo; essa vede nella divulgazione scientifica lo strumento per coinvolgere le persone, per farsi conoscere e per far conoscere, per dare informazioni, concetti e competenze corrette su argomenti e discipline conosciute e sconosciute.

Ecco le pubblicazioni più rilevanti del mese di giugno 2023, due di queste sono scaricabili gratuitamente in pdf (clicca sulle copertine per maggiori info).

Curarsi con il verde. Giardini terapeutici per persone con demenza tra evidenze sperimentali e linee guida

A cura di Francesca Pazzaglia, Andrea Basso, Raffaele Cavalli, Erika Borella, Andrea Melendugno, Chiara Meneghetti, Veronica Murroni

In questo volume vengono presentati i risultati di ricerca ed esperienze sul campo del progetto VERBENA (VERde e BENessere nell’Alzheimer, Uni-Impresa, 2019) realizzato da Dipartimento di Psicologia Generale e Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali (Università di Padova Università degli Studi di Padova), Cooperativa Sociale Giotto, (Padova) e Casa Madre Teresa di Calcutta (OPSA, Padova).

Il volume offre una rassegna della letteratura sui benefici dei giardini terapeutici, una ricognizione dei giardini terapeutici in Ita- lia, indicazioni su specie botaniche da utilizzare nei giardini terapeutici, dati di ricerca e esperienze sul campo di uso spontaneo del giardino terapeutico e attività di orticoltura realizzate presso Casa Madre Teresa di Calcutta.

Questo ha permesso di stilare un vademecum finale con linee guida su progettualità e interventi nei giardini terapeutici.

Fiumi e città. Un amore a distanza. Volume II. Corsi d’acqua di Italia centrale e Liguria

A cura di Giorgio Osti

Questo volume riguarda città capoluogo di provincia della Liguria e del centro Italia.

I casi sono 17, un buon campione delle cittadinanze nei loro svariati rapporti con i corsi d’acqua. La metodologia è la stessa: mettere a fuoco le formazioni socio-fluviali, i giochi di potere e ricreativi, la progettazione ossia il ‘gettare avanti’ idee e pratiche d’uso di fiumi e sponde. L’ipotesi di partenza – che esista una distanza fisica, emotiva e culturale fra corsi d’acqua e cittadini – viene grosso modo confermata anche per le città del centro Italia. È una distanza relativa riguardo a intensità, forma e localizzazione; una distanza però percepita diffusamente come ferita da sanare. E quindi la casistica illustrata nel libro è piena di progetti di ricucitura, fatti di piste ciclabili lungo le sponde, musei degli usi antichi dell’acqua, parchi, finanche spiaggette. Sporadico risulta l’associazionismo pro-fiume che comunque mantiene la propria funzione di advocacy, anche perché permangono i lati oscuri della questione idrica, come la sicurezza e il disinquinamento. Poco nulla viene detto della siccità; ma i testi sono un giacimento da cui partire per ulteriori ricerche sul cambiamento climatico nelle aree urbane.

Storia e Storie del DEI

A cura di Maristella Agosti, Gaudenzio Meneghesso, Enrico Zanoni

Storia e Storie del DEI si colloca nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario dell’Università di Padova, e ha preso spunto dalla creazione del Museo Diffuso di Scienza e Tecnica, che ha come sottotitolo: “Storia e Storie dell’Ateneo Patavino”. Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione è di formazione recentissima se confrontato con gli 800 anni di Storia dell’Ateneo: è stata forse la difficoltà nel raccontarne la storia attraverso gli oggetti a innescare il meccanismo di voler sapere di più, identificare passaggi e cambiamenti, ricostruire lo sviluppo dei gruppi di ricerca e infine interrogarsi sulla visione del futuro. Niente avviene senza passione e desiderio, quindi i racconti delle esperienze personali – sotto forma di autointervista o di ricordo – si alternano qui agli interventi più istituzionali.

Una iniziale eccessiva fiducia nella permanenza della memoria di Internet ha fatto sì che l’Ateneo mettesse fine alla pubblicazione degli Annuari, e ora è paradossalmente più agevole trovare informazioni sul passato remoto che non sui fatti degli ultimi 25 anni. Era quindi urgente raccogliere dati e testimonianze prima che risultati di ricerca, eventi, milestones, ma anche (o soprattutto?) persone, nomi, volti, cadessero nell’oblio. Storia (del Dipartimento) e Storie (individuali) mostrano come la ricerca sia diventata via via sempre più interdisciplinare, e, mantenendo libertà e indipendenza, sempre più connessa alle emergenze attuali: ambiente, efficienza energetica, medicina e salute, elaborazione e trasmissione di grandi quantità di dati, sicurezza, per citarne solo alcune.

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