Combattere le discriminazioni, anche nella tecnologia: “Una Giornata con Elena– 2023”

29 Giugno 2023 Associazione Alumni_admin Categories news

Lunedì 26 giugno, all’interno della splendida cornice dell’Aula Magna di Palazzo Bo, si è tenuta la quinta edizione dell’incontro “Una giornata con Elena”, occasione in cui viene conferito il Premio intitolato alla prima donna laureata al mondo: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. Il bando di concorso è stato promosso dall’Ateneo di Padova con la collaborazione delle Associazioni Alumni e Amici dell’Università degli Studi di Padova, e il sostegno di Solgar Italia Multinutrient SpA.

A inaugurare la cerimonia la prof.ssa Annalisa Oboe, Direttrice del Centro di Ateneo Elena Cornaro e la prof.ssa Gaya Spolverato, Delegata alle Politiche per le Pari Opportunità, che ha posto l’accento sulla fondamentale eredità consegnata da Elena Cornaro Piscopia, la prima alumna del nostro Ateneo è stata ricordata come esempio luminoso capace di incarnare i valori del coraggio, della dedizione e della passione per lo studio quali strumenti di emancipazione personale.

Sono seguiti i saluti della dott.ssa Beatrice de Bacco, Consigliera dell’Associazione Alumni, i saluti dell’Avv. Manuela Soccol, in rappresentanza dell’Associazione degli Amici dell’Università di Padova, e i saluti della dott.ssa Giada Caudullo, Vice Presidente Solgar Italia Multinutrient S.p.A.

“Le ombre di Elena, sapiente illuminata” e il Premio

Ospite della serata è stata la scrittrice Patrizia Carrano, autrice del libro Illuminata. La storia di Elena Lucrezia Cornaro, prima donna laureata nel mondo.

Patrizia Carrano ha innanzitutto ripercorso il minuzioso lavoro di ricostruzione fatto per narrare da zero la storia di questa protagonista del mondo accademico e ha sottolineato la complessità e la bellezza di raccontare una vita fatta di luci e ombre.  L’autrice ha parlato di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia come una donna dotata di una straordinaria capacità speculativa, culturale e filosofica e l’ha ricordata in uno dei momenti più importanti della sua vita:

“Alla discussione della tesi – avvenuta a Padova – c’erano 5000 persone. Elena era considerata un “monstrum”, cioè una presenza da esibire, appunto da mostrare, perchè non solo era una donna sapiente, ma era anche una donna decisa a lottare affinché la propria sapienza venisse riconosciuta pubblicamente.”

Patrizia ha inoltre evidenziato l’apporto fondamentale del femminismo come movimento in grado di riaccendere un forte interesse nei confronti delle donne e della loro relazione con il mondo intellettuale-accademico e ha concluso con i versi della scrittrice inglese Virginia Woolf:

“Qualunque cosa succeda, resta viva […] Resta viva con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo, con ogni fibra della tua pelle [… ] C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa.”

Ricollegandosi a quanto emerso, Annalisa Oboe, Presidentessa della Commissione di valutazione della 5° edizione del Premio, ha sottolineato l’attualità di questo riconoscimento e il suo scopo principale: “costruire una narrazione diversa delle nostre università e dei saperi che circolano all’interno dei loro spazi”, alimentando un dibattito sempre vivo, quale quello tra donne e saperi.

Da sinistra a Patrizia Carrano e Annalisa Oboe.

Il vincitore del Premio

A ricevere il Premio di studio intitolato a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia Università degli Studi di Padova è stato Alessandro Fabris – dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Informazione presso l’Università degli studi di Padova – con una tesi dal titolo “Algorithmic Fairness Datasets: Curation, Selection, and Applications”. Una ricerca che si interroga sul mondo delle nuove tecnologie attraverso le lenti dell’equità e della giustizia sociale affinché si sviluppi una società sempre più etica e inclusiva e cresca la cosiddetta “alfabetizzazione informatica”.

Il progetto di ricerca di Alessandro risente di un approccio multidisciplinare poichè si colloca in un campo d’indagine dove l’informatica dialoga con la filosofia, la legge e gli studi di genere. Uno degli obiettivi principali consiste nel favorire una sempre maggiore “equità algoritmica” poichè come lui stesso ha affermato:

“La tecnologia ha due volti: da un lato si mostra obiettiva basandosi unicamente su una serie di dati, dall’altro lato però risulta essere molto più discriminatoria di quanto sembri, perché numerose applicazioni e algoritmi funzionano seguendo criteri che favoriscono il radicarsi di pregiudizi e stereotipi a danno di gruppi sociali e minoranze ancora purtroppo discriminate.”

Da sinistra a destra Giada Caudullo, Manuela Soccol, Annalisa Oboe, Alessandro Fabris, Lorenza Perini, Beatrice De Bacco.

La menzione speciale nutraceutica

Federica Bevilacqua è la vincitrice della Menzione Speciale, destinata ai lavori di ricerca che abbiano come oggetto integrazione alimentare, nutrizione umana, nutraceutica e alimentazione funzionale per la corretta fisiologia della persona e/o per aumentati fabbisogni nutritivi prevista dal Premio. 

Alumna UniPd in Farmacia, Federica ha proseguito gli studi con un percorso presso l’Università di Milano – Bicocca in “Ricerca e Sviluppo Preclinico dei farmaci”: contesto nel quale ha maturato il lavoro di ricerca con cui si è candidata al premio e che si intitola “Critical analysis of the evolution of clinical trial inclusion diversity around the world”. L’indagine condotta da Federica mira a evidenziare quanto i test di sviluppo clinico di un farmaco, in fase di sperimentazione, siano condotti su una popolazione che tende ancora a escludere determinati gruppi sociali in quanto portatori di variabili più difficilmente controllabili, tra cui le donne.

“Le sottopopolazioni che hanno sofferto, e soffrono tutt’ora, di mancata considerazione si basano su criteri quali: età, razza, etnicità, sesso, identità di genere, disabilità, co-morbidità, stato di gravidanza, stato di allattamento e condizione socio-economica.”

Il lavoro di Federica intende evidenziare quanto tali gruppi debbano rientrare nei test di sperimentazione proprio in quanto portatori di caratteristiche che non possono essere ignorate, se si vuole comprendere quanto un farmaco possa essere realmente benefico o dannoso.

Federica Bevilacqua, vincitrice della menzione speciale.

Le differenze contano e vanno prese in considerazione proprio perché determinanti e utili per sviluppare farmaci e terapie più mirate e specifiche: un pensiero, questo, già espresso da Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova e ospite della precedente edizione del Premio.

Non mancano altri riconoscimenti di merito!

Infine, l’alta qualità dei lavori presentati quest’anno ha portato la commissione ad assegnare quattro speciali attestazioni di merito ai lavori di ricerca di Elisabetta Appetecchi – Dottorato di Ricerca in Italianistica, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Valentina Mari – Laurea in Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Padova, Lorenza Moretti – Laurea Magistrale in Filosofia, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Benedetta Viscidi – Dottorato di Ricerca in Scienze Linguistiche, Filologiche e Letterarie, Università degli Studi di Padova.

Chiara Xausa, Gaya Spolverato, Giada Caudullo, Manuela Soccol, Annalisa Oboe, Lorenza Perini, Beatrice De Bacco insieme alle quattro dott. sse che hanno ottenuto un riconoscimento di merito: Elisabetta Appetecchi, Valentina Mari, Lorenza Moretti, Benedetta Viscidi

Guarda la videoregistrazione!

Una Giornata con Elena parte dal min 4:08:00 😉

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