Stefano Munaretto, lo scienziato dell’energia del futuro

29 Giugno 2023 Associazione Alumni_admin Categories Interbiste Scienze, news

Stefano Munaretto, 40 anni, una passione per l’informatica e la fisica che poi si è sviluppata nel suo lavoro attuale: lo scienziato. Attualmente lavora al Princeton Plasma Physics Laboratory dove studia l’energia del futuro.

Ciao Stefano, grazie per la tua disponibilità! Presentati e raccontaci una curiosità su di te.

Mi chiamo Stefano, nato, cresciuto e vissuto a Vicenza fino ai 30 anni… mi sono poi trasferito negli Stati Uniti. Ho fatto l’Università a Padova e poi il dottorato, per poi nell’estate del 2012 trasferirmi in Wisconsin, dove ho vissuto 4 anni; mi sono poi trasferito nuovamente a San Diego, in California. E ora sono due anni che sono a Princeton. 

Hai sempre sognato di fare lo scienziato?

A dir la verità è capitato…ho colto la palla al balzo e ho accolto le opportunità che si presentavano.

Ci puoi raccontare il tuo percorso formativo e come sei arrivato a Princeton?

Ho fatto un liceo scientifico, con indirizzo informatico…mi è sempre piaciuta la matematica, la fisica, insomma quelle materie di ragionamento logico.
Non mi è mai piaciuto stare solo sui libri a studiare. Finite le superiori ho dovuto decidere cosa fare e la scelta era tra matematica e fisica; alla fine ho scelto fisica.
In realtà ci ho messo 4 anni + 3 per laurearmi, sono andato con calma. Una volta scritta la tesi mi sono iscritto al Consorzio RFX (n.d.r.: ricerca sulla fusione nucleare) qui a Padova, quindi sono rimasto altri 3 anni in Italia per fare il dottorato e svolgere la mia ricerca presso il Consorzio.
Finito il dottorato, in cerca di qualche opportunità, si è presentata questa occasione di trasferirmi negli USA… mi sono detto “vediamo come va” e sono ancora qua. Quindi ho fatto il post-doc alla University of Wisconsin – Madison e, una volta terminato, ho cercato lavoro. Ho trovato un posto come scienziato…con le opportunità che mi sono capitate mi sono poi trasferito a Princeton dove sono tutt’ora. 

Quali valori ti porti dall’Università di Padova nella tua vita lavorativa e personale?

Senza dubbio ho voglia di fare e di impegnarmi nel lavoro, e poi la disponibilità ad aiutare gli altri.

Di cosa ti occupi e qual è la tua giornata tipo?

A oggi sono Responsabile per le Magnetiche dell’esperimento NSTX-U, cioè dell’esperimento di punta del nostro laboratorio.
In questo momento stanno facendo un upgrade dell’esperimento, ma non appena ripartirà l’esperimento riprenderò il mio ruolo di Responsabile per le magnetiche.
Quello che studiamo in questo laboratorio è come contenere il plasma, sono come delle “ciambelle” elicoidali.
Il nostro obiettivo è di riprodurre il sole sulla terra, per produrre elettricità alla fine di tutto.
Il sole produce elettricità grazie all’alta densità dei nuclei di idrogeno che vanno addosso l’uno agli altri producendo elio ed energia. La terra ovviamente non ha la stessa densità, quindi bisogna riprodurla in altra maniera.
Questo avviene mantenendo i nuclei dentro le macchine toroidali, quindi in tanti campi magnetici e scaldandoli ad alte temperature. I toroidali sono quindi campi magnetici che sono la principale misura per capire cosa sta succedendo. Esistono delle diagnostiche che permettono di misurare correnti e campi magnetici, ed è quello di cui mi occupo io.
Successivamente uso queste diagnostiche per studiare la fisica e capire ccome funzionano i plasmi. 

In più mi occupo della formazione per i giovani qui in Università.
La mia giornata tipo, quindi, comincia la mattina verso le 8 e fino alle 17 faccio quello che serve fare, in base alle esigenze che ci sono.

Quindi tu studi la forma di energia del futuro.. come sarà tra 10 anni?

Sono anni interessanti, in cui questa fonte sta iniziando a prendere piede, per il global warming.
In Francia ad esempio c’è questa macchina nuova, e con questo esperimento di Burning Plasma si otterrà più elettricità di quella che ci si mette
. Diciamo che per il nostro campo, è un bel periodo. Ci sono tante opportunità per tutti, sia per gli esperti sia per gli studenti più giovani.

Ultimamente hai vinto 2 Awards nel tuo campo…quanto questi hanno influito sul tuo lavoro?

Parte della mia giornata è dedicata a trovare fondi per i nostri esperimenti e sicuramente aver vinto questi due premi ha aiutato nella ricerca…i fondi che cerco servono principalmente per finanziare i campi tridimensionali, infatti come spiegavo prima noi cerchiamo di tenere il plasma dentro queste “ciambelle” toroidali in maniera simmetrica, ma è molto difficile. Quindi utilizziamo dei campi 3D, che possono essere positivi o negativi, che portino simmetria e stabilità. Ma questi campi 3D possono influire negativamente o positivamente sul plasma, quindi mi occupo di capire come il plasma risponde ai campi tridimensionali.
Uno dei due premi vinti riguarda proprio la risposta del plasma ai campi tridimensionali. 

Se dovessi dare un consiglio ai ragazzi che studiano fisica e che vorrebbero fare il tuo lavoro quale sarebbe?

Di inseguire la loro passione e di non farsi buttare giù dai no…le occasioni di sicuro arriveranno.
Soprattutto in questo periodo, che è un periodo buono per la nostra materia, di non lasciarsi intimorire dalle proposte di trasferimento

Grazie mille Stefano e in bocca al lupo per il tuo futuro!

Lasciati ispirare! Scopri altre storie di alumni e alumnae.

Condividi