Alberto Carpanese e la passione del mare trasformata in lavoro
Alberto Carpanese è un alumnus di Economia del nostro Ateneo.
Appassionato di mare da sempre, durante la laurea triennale scopre il mondo della sostenibilità e cerca un modo per coniugare queste due passioni.
Con Sea The Change, startup innovativa nata e sviluppata grazie all’iniziativa MitDesignX Venice, cerca di aiutare le aziende a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità attraverso la tutela degli ecosistemi marini!
Ciao Alberto, grazie per la tua disponibilità e il tuo tempo!
Presentati e raccontaci una curiosità su di te
Ho 29 anni e sono nato a Padova.
Sono un economista ambientale e giovane imprenditore. Una curiosità su di me? Amo il mare, faccio snorkeling da sempre, e infatti, per scherzare, a volte dico che mi piacerebbe avere le branchie per vivere sott’acqua.
Ci racconti in breve il tuo percorso formativo?
Dopo aver concluso le superiori in un istituto tecnico, ho scelto di iscrivermi al corso di Economia Internazionale presso l’Università degli studi di Padova, dove ho avuto la fortuna di partecipare al programma Erasmus +; la meta è stata Izmir, Turchia, dove ho seguito il corso di Business Administration alla Yasar University. Il periodo in Erasmus mi ha cambiato molto e mi ha permesso di uscire dalla mia comfort zone, aprire la mente e conoscere nuove culture.
Tornato in Italia, ho iniziato ad interessarmi al tema ambientale e infatti la mia tesi triennale è stata “Cambiamenti climatici e conflitti, il caso del Sudan” uno studio sulla relazione tra il cambiamento climatico e l’aumento della violenza e conflitti, prendendo in esame il Sudan e il Sud Sudan.
Quindi per il percorso magistrale ho deciso di frequentare il corso di “Resource Economics and Sustainable Development” presso l’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, nel campus di Rimini. Ho concluso il percorso di studi con un elaborato titolato “Nutrition transition: sustainable alternatives to decrease meat consumption. Mediterranean diet, insect-based food, plant-based meat and cultured meat”.
Sono molto appassionato di cucina e perciò ho deciso di scrivere la mia tesi sul tema, partendo dalla dieta mediterranea arrivando poi alla carne fatta in laboratorio, passando per il cibo a base di insetti.
Come ti sei avvicinato al mondo del cambiamento climatico e della sostenibilità?
Durante l’Erasmus in Turchia ho iniziato a pensare a quale percorso intraprendere finita la laurea triennale.
Era il 2015 e il tema cambiamento climatico non era proprio sulla bocca di tutti come ora, così leggendo vari articoli mi sono interessato molto alla problematica, chiedendomi per quale motivo non fosse un argomento di discussione.
Così contattai il professore di Economia dell’ambiente del mio corso di studi per proporgli una tesi sull’argomento.
Dopo la laurea ho iniziato la ricerca del percorso di studi più adatto a me, trovandolo all’Università di Bologna.
La sostenibilità è un mondo immenso, chiaramente l’Università dà le basi per capirlo ma sta a noi stessi trovare gli argomenti che più ci appassionano e approfondirli, nel mio caso sono stati il food, il fashion, e poi il mare e gli oceani.
Sei Co-Founder di Sea The Change.. di cosa vi occupate?
Sea the Change è una startup innovativa a vocazione sociale, aiutiamo le aziende a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità attraverso la tutela degli ecosistemi marini.
La nostra mission è quella di connettere il sistema economico con la protezione dei mari e degli oceani.
Come lo facciamo? Attraverso progetti climatici basati sul mare, con alto impatto ambientale, sociale ed economico, forniamo alle aziende gli strumenti necessari per raggiungere la carbon neutrality, aumentare la brand reputation, anche coinvolgendo i propri stakeholders, e rafforzare il ranking ESG.
Inoltre, perseguiamo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 8, 13, 14 e 17 delle Nazioni unite.
Nel vostro lavoro applicate la cosiddetta “Blue Economy”.. di cosa si tratta e come la integrate all’interno delle aziende che seguite?
La Blue economy è l’evoluzione della Green economy: mentre quest’ultima ha come obiettivo quello di limitare l’impatto sull’ambiente, la prima lo vuole eliminare totalmente, si focalizza sulla non produzione di scarti e non solo sull’impatto ambientale ma anche su quello sociale e sull’importanza della qualità della vita (anche animale).
Più specificatamente si definisce Blu economy, un nuovo modello di business sostenibile, ovvero capace di generare un impatto positivo e di lungo termine soprattutto sulla salute dei nostri oceani. Più in generale, comprende tutte le attività economiche che hanno a che fare con il mare, le coste e i fondali, puntando a rivoluzionarle ed a azzerare le emissioni inquinanti.
La vostra startup si è sviluppata grazie al contributo e al sostegno di MITDesignX Venice.. ci puoi raccontare in cosa consiste il percorso di accelerazione e come siete arrivati a conoscenza di questa opportunità?
Tutto nasce dalla partecipazione alla startup competition al Web marketing festival 2022, dove abbiamo vinto il premio di SerenDPT, un percorso di incubazione di un anno all’interno degli spazi H3 factory in Giudecca a Venezia, dove abbiamo attualmente i nostri uffici. Grazie a SerenDPT siamo venuti poi a conoscenza del percorso di accelerazione MITDesignX Venice, che si svolge nello stesso stabile. È stato senza dubbio un percorso fondamentale per la startup, con lezioni tenute in lingua inglese da docenti del MIT di Boston e un aiuto finanziario che ci ha permesso di crescere ed evolvere il business model in quello che è oggi.
L’ambiente creatosi anche con le altre startup partecipanti è stato sicuramente un punto importantissimo dell’esperienza, avere la possibilità di confrontarsi sui mille dubbi che comporta costruire una startup con chi sta facendo lo stesso percorso, scambiarsi spunti ed idee, ha reso il tutto dinamico e costruttivo.
Come si svolge una tua giornata tipo?
Nella startup sono co-founder e Sales director, perciò mi occupo della gestione dei clienti e della strategia commerciale oltre che a tutte quelle attività che competono i co-founders; quindi, la mia giornata la passo in ufficio a lavorare, però c’è una parte molto dinamica che consiste nella partecipazione ad eventi e incontri con altre realtà, quindi mi capita spesso di viaggiare.
Il nostro ufficio è in uno stabile condiviso con altre realtà, quindi capitano spesso momenti di networking davanti uno spritz post lavoro.
Un consiglio per tutti coloro che hanno voglia di partecipare alla nuova call di MITdesignX Venice.
A chiunque abbia un’idea, un progetto, un team con voglia di arrivare, innovare e crescere, consiglio di mettersi in gioco e provare ad entrare nel Cohort 2023.
A chi ha un’idea già strutturata, una startup già avviata, consiglio vivamente di partecipare a questo programma di accelerazione, che può sicuramente essere un punto di svolta, lo può essere però se affrontato con la giusta elasticità mentale, bisogna vere la flessibilità giusta e non rimanere ancorati per forza all’idea iniziale.
Avviare una startup comporta sacrificio, impegno, e pensiero “out of the box”, c’è bisogno di innovazione e nuove idee in un mondo che cambia così velocemente.