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Festival Chiavi di Volta | Immaginare il domani – Passato, presente e futuro della lingua italiana

- 06 Ottobre 2020 - 0:00

Festival Chiavi di Volta | Immaginare il domani – Passato, presente e futuro della lingua italiana

Perché Chiavi di Volta

In un arco o in una volta la chiave è una pietra con una forma diversa dalle altre: è posta sulla sommità della struttura e ha la funzione di indirizzare verso terra la spinta del peso dei mattoni, evitando che collassino su se stessi. È grazie alla chiave di volta che un arco si regge in piedi. Cos’è una chiave di volta per una comunità? Secondo noi, è un tema (o un problema!) con cui una comunità deve fare i conti per potersi reggere in piedi, ossia per realizzare una buona convivenza reciproca. Insomma, un tema fondante.

Il festival “Chiavi di Volta” nasce dalla volontà dell’Ateneo, dell’Associazione Alumni della Scuola Galileiana e dell’Associazione Alumni dell’Università di Padova di discutere con la popolazione questi temi fondanti, per individuare delle chiavi di lettura della realtà. Con la seconda edizione il festival decide di affrontare il tema della previsione del futuro.

Grazie ai vari esperti presenti sarà  possibile scoprire insieme quali sono le nuove frontiere della medicina, quale lingua si parlerà in futuro, le diverse declinazioni concrete dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, anche nel mondo giuridico. Ancora, si cercherà di fare chiarezza sulle effettive tendenze demografiche del prossimo futuro, e sulla nuova economia immateriale nel mondo di Internet.

Martedì 6 ottobre 2020: Linguistica

Passato, presente e futuro della lingua italiana

I cambiamenti linguistici dovuti alla pressione dei nuovi mezzi di comunicazione, alla globalizzazione e alla sempre maggiore importanza dell’inglese, hanno sostanzialmente modificato le abitudini comunicative degli italiani. Quale futuro possiamo immaginare per la nostra lingua? È ancora possibile trasmettere alle nuove generazioni non solo la conoscenza dell’italiano, ma anche l’idea che si tratti di un bene comune da condividere e conservare?

Modera:

• Alessandra Munari, Alumna della Scuola Galileiana di Studi Superiori, ha conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna nel 2014, trascorrendo un periodo di studio presso il Center for Italian Studies dell’University of Pennsylvania; ha poi concluso un dottorato di ricerca in Scienze linguistiche, filologiche e letterarie presso l’Università di Padova, dove è ora assegnista di ricerca.

Ne discutono:

• Valeria Della Valle, già professoressa associata di Linguistica Italiana all’Università di Roma “La Sapienza”, ha pubblicato saggi sugli antichi testi toscani, sulla lessicografia, sul lessico delle arti, sulla prosa dei narratori contemporanei, sui neologismi. Socia corrispondente dell’Accademia della Crusca, è autrice, con Giuseppe Patota, di 14 testi divulgativi sulla lingua italiana, ultimo dei quali La nostra lingua italiana (2019); nel 2018 ha diretto con Patota Il nuovo Treccani  e con Giovanni Adamo Neologismi. Parole nuove dalla stampa (2008-2018). Ha ideato e scritto, nel 2014, il documentario Me ne frego. Il fascismo e la lingua italiana.
• Michele Cortelazzo, professore ordinario di Linguistica presso l’Università degli Studi di Padova, dal 2018 è Presidente della Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI). I suoi interessi di ricerca, a fronte di numerose pubblicazioni, riguardano l’italiano contemporaneo e spaziano tra diversi ambiti (politico, medico, giuridico), con una particolare predilezione per lo studio dei neologismi e del linguaggio giovanile. Tra i numerosi incarichi che ha ricoperto all’interno dell’Università, dal 2016 è il ruolo di direttore della Scuola Galileiana di Studi Superiori.

Come partecipare

L’evento è online, ed è possibile seguirlo in Live Youtube sul canale Alumni Scuola Galileiana.

Per salvare l’evento in calendario e ottenere il link alla live, vai alla pagina dedicata:

 

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