
Viola Antonella
Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica – Fondazione Città della Speranza, Padova
Antonella Viola è professoressa ordinaria di Patologia generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e dal 2018 è a capo della Direzione Scientifica dell’Istituto di
Ricerca Pediatrica – Fondazione Città della Speranza di Padova.
Una carriera di successi che l’hanno condotta a diventare una scienziata riconosciuta a livello internazionale: “Ma, oltre alla biologia e alla medicina, ho sempre avuto molte altre passioni – racconta Viola – quindi mi accompagna la nostalgia per tutto quello che non sono riuscita a fare, tipo l’astronauta o la scrittrice. Considerando però che da bambina chiedevo ai miei genitori di regalarmi microscopi… direi che faccio proprio quello che sognavo!”.
Il suo percorso parte da un piccolo laboratorio dell’Università degli Studi di Padova dove, dopo una laurea magistrale in Scienze Biologiche durata solo tre anni e mezzo e conclusa con lode, Viola inizia il suo dottorato di ricerca. Da lì un viaggio in ascesa, fatto di impegno, studio e determinazione, che la portano in Svizzera.
Scappare per poi ritornare: il post-doc a Basilea
“Sicuramente il primo passo decisivo è stata la scelta di andare all’estero subito dopo il dottorato. Avevo la possibilità di fermarmi nello stesso dipartimento dove avevo svolto il dottorato di ricerca
ma ho scelto di mettermi alla prova in un ambiente nuovo e molto competitivo. Così da un piccolo laboratorio dell’ateneo di Padova dove studiavo l’effetto dei metalli pesanti sul sistema immunitario dei pesci, mi sono ritrovata a lavorare in uno dei più prestigiosi istituti di immunologia del mondo – il Basel Research Institute of Immunology. Quella scelta ha cambiato la mia vita perché mi ha permesso di affermarmi come scienziata. Un secondo momento altrettanto importante è stato quando ho vinto un ERC Advanced Investigator Grant. Avevo già ottenuto molti altri riconoscimenti ma questo ha rappresentato una sorta di sigillo di qualità per la mia ricerca”.
Nonostante per Viola gli anni universitari siano “passati in un lampo! Dedicati tutti allo studio, senza concessioni di pause”, il periodo di formazione le ha trasmesso, tra gli altri, il valore della meritocrazia: “La certezza che l’impegno e la fatica sono un valore, che non ci sono scorciatoie, che percorso e obiettivo sono la stessa cosa… ll settore della ricerca scientifica è molto competitivo ed è necessario che subito dopo il dottorato di ricerca si facciano i passi giusti. Il dottorato è un periodo di formazione essenziale per capire se la ricerca scientifica è la propria strada e che ruolo si desidera avere. Se si vuole puntare a diventare un leader, bisogna scegliere con cura il laboratorio dove proseguire con il post-doc e sfruttare al massimo quei 4-6 anni di formazione. Il post-doc è il trampolino di lancio verso una carriera scientifica di successo”.
L’importanza delle passioni
E se nella sua carriera i successi sono stati molti, Viola indica un rimpianto nel suo percorso professionale: “Non aver studiato medicina. Se lo studio della biologia mi ha infatti dato moltissimo
in termini di comprensione dei meccanismi molecolari e dei processi evolutivi, per il tipo di carriera che ho fatto e per il ruolo che ricopro adesso è evidente che mi sarebbe stata utile anche una laurea in medicina. Ogni tanto ci penso e mi viene voglia di ricominciare…”
Come detto in prima battuta, oltre alle Scienze Viola ha sempre coltivato molti altri interessi e anzi sono proprio quest’ultimi, slegati dal suo ambito lavorativo, ad aver dato un apporto significativo alla sua realizzazione professionale: “Nonostante mi sia sempre occupata di ricerca scientifica, credo che quello che mi ha permesso di raggiungere i risultati che ho ottenuto sia stato l’amore per l’arte e in particolare per la letteratura e il cinema. Credo che un vero scienziato sia una persona curiosa, colta, interessata ai vari ambiti del sapere e non chiusa nei tecnicismi del proprio lavoro. Devo moltissimo di quello che sono a romanzi, alla poesia, alla musica e al cinema: mi hanno fornito terra e radici per crescere nella scienza”.
Concludendo, Viola punta lo sguardo sulla situazione storica attuale: “Purtroppo pare che oggigiorno merito e impegno non siano più considerati dei valori; assistiamo continuamente all’ostentazione orgogliosa dell’ignoranza, alla proliferazione di idee bislacche e sentimenti anti-scienza. In questo contesto, attraverso l’esempio e le testimonianze degli Alumni, l’Associazione Alumni si impegna a diffondere il valore della cultura e del merito.”
14 Maggio 2019