Baldo Vincenzo
Professore Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva presso il Dipartimento di Scienze cardiologiche toraciche e vascolari, Unità di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Padova | Ottobre 2018
Laurea Medicina e Chirurgia
L’energia e la passione di Vincenzo Baldo per il suo lavoro è evidente, dal suo sorriso e dalle sue parole, e lo accompagna ogni giorno tra le aule universitarie e i laboratori dell’Università di Padova.
Docente universitario dal 1999 presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova e direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Baldo è componente della Commissione Vaccini della Regione Veneto.
Relativamente alla sua attuale posizione Baldo racconta: “faccio qualcosa che mi piace, che non mi pesa che mi viene spontaneo e ciò me lo rende gradevole. Diverso è il risultato, il giudizio deve essere espresso dai risultati della ricerca e dai colleghi, collaboratori, allievi e studenti”, con cui cerca costantemente un dialogo costruttivo, definendoli “magnifici nell’aiutare il prossimo”.
Universa Universis Patavina Libertas
Ma facciamo un passo indietro a quando Baldo era studente di Medicina presso l’Ateneo Patavino. I ricordi sono molti e, oltre alle nottate passate sui libri Baldo pensa ai “gruppi di studio con i compagni di corso per la preparazione degli esami, alle lezioni e alla colorita vita studentesca in generale. Ma al di fuori di quello che è stato il percorso formativo il ricordo in modo più vivido è dato dalla partecipazione ai tornei Universitari, che a Medicina erano molto sentiti perché permettevano di uscire dalla routine e di conoscere, daun altro punti di vista, i “professori””.
Una vita universitaria attiva e collettiva, che gli ha permesso di apprezzare ancor più profondamente il percorso formativo: “Gli anni universitari mi hanno permesso indubbiamente di accrescere le mie conoscenze, ma anche di affrontare tutte le situazioni con criticità costruttiva, senza rigidità, se non quella scientifica! Il valore per me più importante è nel motto dell’Università di Padova Universa Universis Patavina Libertas: la libertà di cultura e di espressione è fondamentale”.
E tra i molti successi professionali che l’hanno condotto alla sua posizione attuale, Baldo rammenta con empatia l’incontro con il suo ‘Maestro’, così lo definisce, il prof. Renzo Trivello, ordinario di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Padova: “Mi ha permesso di conoscere una disciplina che per me fino a quel momento era sconosciuta, inserendomi nel suo gruppo di ricerca e insegnandomi i principi dell’Igiene, della prevenzione e della Sanità pubblica ed in particolar modo i fondamenti dell’Epidemiologia e della sua applicazione alle malattie infettive”.
Curiosità… e metodo
Per Baldo gli anni di formazione sono stati essenziali e i valori trasmessi dall’Università durante il suo percorso sono forgiati nel suo modus operandi quotidiano: “La mia esperienza mi serve per capire al meglio le esigenze degli studenti per quanto attiene la formazione ed il rigore metodologico per la ricerca che deve essere sempre alimentata dalla curiosità. Tutto per poterlo applicare sul campo per rispondere ai dubbi, alle incertezze e a tutte le domande che possono avere gli utenti in un ambito difficile quale è quello preventivo. Quest’ultimo – continua Baldo – rappresenta una sfida importante per la Sanità Pubblica in relazione alla particolarità degli utenti, che sono sani, a cui dobbiamo dare delle risposte e fare delle “proposte”, e un esempio importante sono appunto le Vaccinazioni, ma non dimentichiamo gli screening e tutta l’attività di promozione della salute”.
Formazione work in progress
La necessità di rendere coerente la programmazione formativa universitaria alle richieste del territorio di riferimento è sentita come imperante e gli Alumni, laureati dell’Ateneo Patavino, ben rispondono ai fabbisogni del mercato del lavoro. “Per gli ambiti di mia competenza – afferma Baldo – ho risposte positive dal territorio, sicuramente il dialogo è importante per capire come cambiare i processi formativi in modo da delinearli al meglio e rispondere alle esigenze territoriali. Il territorio richiede professionisti formati, “pronti all’uso” – continua – e questo risultato non è semplice da raggiungere; la collaborazione è alla base per individuare al meglio le nuove esigenze che siano in linea con l’evoluzione scientifica e tecnologica”.
Dal canto suo però gli studenti dovrebbero evitare di scegliere il proprio percorso formativo esclusivamente in base alle presunte opportunità lavorative, piuttosto dovrebbero “credere nei propri sogni, che sono un importante guida, non scoraggiarsi mai e tirare sempre su la testa!”
22 Ottobre 2018