D’Ambrosio Valentina
Head of Product Management DAB Pumps Spa | Aprile 2018
Dottorato di ricerca in Bioelettromagnetismo e Compatibilita’ Elettromagnetica
Una ricercatrice con la vocazione per il lavoro in azienda. La storia di Valentina D’Ambrosio si sviluppa attorno a un fattore chiave che è la curiosità, la voglia di mettersi in gioco e uscire fuori dai binari che spesso la vita sembra presentarci. «Dopo la laurea in Ingegneria Elettrotecnica e la tesi svolta nel laboratorio del dipartimento di elettrotermia – racconta – sono rimasta affascinata dal mondo accademico e così decisi di fare il dottorato di ricerca. È stata una scelta sicuramente influenzata anche dal carisma e dalla passione trasmessi dal Prof. Dughiero». A volte, però, capita che nella vita imbocchiamo strade che ci portano in un’altra direzione ed è quello che è successo anche a Valentina durante gli anni di dottorato: «Durante quel percorso ho realizzato che non ero proprio portata per la ricerca. Certo, mi piaceva studiare e fare ricerca, ma avevo bisogno di qualcosa che mi desse dei risultati immediati. Terminato il dottorato di ricerca, cominciai ad affacciarmi al mondo del lavoro facendo alcuni colloqui che mi orientarono verso il lavoro in azienda. Accettai quindi una proposta presso l’azienda per cui attualmente lavoro da 11 anni, nel corso dei quali c’è sicuramente stata un’importante crescita professionale di cui posso sicuramente ritenermi soddisfa
L’Università ti insegna a guardare in grande
Per Valentina, l’esperienza universitaria è stata fondamentale nel capire la sua vocazione: «Ho molti bei ricordi degli anni passati all’Università di Padova, tra questi le amicizie nate tra i corsi e i gruppi di studio, ma il ricordo più vivido è sicuramente legato alla fase di tesi. Per me è stata un’esperienza molto formativa perché mi ha insegnato ad essere determinata, a non pormi mai dei limiti e a essere creativa anche nell’ambito della ricerca. Posso dire che la tenacia e il guardare sempre in grande sono anche gli stessi valori che mi ha trasmesso l’Università. Oltre a questi, ho avuto anche un’ottima formazione e mi sono stati dati degli ottimi strumenti di analisi che mi hanno permesso di cimentarmi con facilità in diversi ambiti e di svolgere il mio attuale lavoro».
Più apertura mentale e momenti di confronto
Ricerca e azienda, questo è il bivio che spesso i giovani studenti devono affrontare. «Penso che l’errore più comune tra i ragazzi sia quello di precludersi tutte le possibilità che vengono offerte, perciò il mio consiglio è quello di avere una grande apertura di visione e di mentalità. Spesso succede che non si guardano attorno e rimangono vincolati a quello che è il loro percorso formativo. È importante invece, e lo dico per esperienza, essere più umili con se stessi quando ci si affaccia al mondo del lavoro, perché solo in questo modo si può imparare a crescere. In quest’ottica – continua – penso che l’Associazione Alumni possa essere di grande supporto per costruire nel migliore dei modi il profilo professionale di un giovane ragazzo. Perché una delle cose più importanti a cui non si può rinunciare durante la propria carriera è il networking, cioè i momenti di confronto e di condivisione delle idee».
23 Aprile 2018