
Piovesan Enrica
Policy Officer at EBA (European Banking Authority) | Novembre 2017
Dottore di Ricerca in Giurisprudenza
Uno degli errori più gravi è non sapere cosa si vuole fare e vivere nell’attesa
«È importante non sbagliare a darsi valore: né troppo né troppo poco quindi. Perché valorizzare le proprie esperienze è un modo di dare valore a sé stessi». Sono le parole di Enrica Piovesan, intervistata a Londra dove oggi lavora all’interno dell’European Banking Authority. E queste parole sono il frutto di un’esperienza diretta. «In uno dei colloqui di lavoro fatti qui in Inghilterra – racconta Enrica – ho capito una cosa importante: considerano come effettive esperienze di lavoro solo quelle retribuite. Il resto non fa curriculum, ma è solo esperienza formativa. Questo mi ha colpito molto perché porta a considerare in modo più strategico il proprio percorso di formazione. E agli studenti dico: uno degli errori più gravi è non sapere cosa si vuole fare e vivere nell’attesa. Certo, è difficile capirlo quando si è giovani, ma è importante avere delle opzioni aperte, un piano B, e non demoralizzarsi dopo la laurea: è fisiologico sbagliare qualcosa, ma da ogni esperienza si può ricavare un bagaglio importante per il proprio futuro».
Un percorso costruito piano piano
Il futuro di Enrica è iniziato proprio a Padova. Prima la laurea in Giurisprudenza, poi il dottorato con la specializzazione in diritto penale commerciale. È quindi al Bo, frequentando le lezioni in inglese del prof. De Poli, che nasce la passione per il diritto bancario, un ambito molto specifico. Dopo il primo impiego alla Banca d’Italia, la grande scommessa: l’Autorità Bancaria Europea. Un lavoro molto impegnativo, ma, confessa Enrica, «molto interessante, utile e da giurista (anche se legato al mondo bancario). Il mio è stato un percorso costruito piano piano, ma durante il quale mi sono sempre messa in gioco».
È importante capire come funziona tutto il meccanismo
Perché la distanza fra gli esami di diritto e le normative che riguardano gli istituti di credito sembra molto più grande di quello che è in realtà. «Durante i miei anni all’Università – commenta Enrica – ho potuto imparare perché si chiamano “scienze giuridiche”: il rigore è lo stesso delle materie scientifiche, solo che mentre le leggi della fisica descrivono le cose come sono, il diritto indica come dovrebbero essere. Inoltre, ho capito che i vari esami all’Università servono a costruire e a conoscere gli “ingranaggi” del diritto. Ma questo non basta: è importante capire come funziona tutto il meccanismo, che cosa lo fa muovere. Questo è tanto più utile quanto più lo applichiamo al mondo del lavoro. In qualsiasi professione, infatti, ci sono continui cambiamenti quindi essere in grado di capire razionalmente le strutture di una materia, senza limitarsi a imparare nozioni, è un elemento chiave per poter vivere serenamente le repentine evoluzioni del presente».
07 Novembre 2017