Morpurgo Fabio
Stevanato Group | Marzo 2018
Laurea in Scienza dei Materiali
«Se si pensa al giorno della laurea come al traguardo finale, dopo il quale possiamo chiudere i libri e smettere di studiare, vale la pena fermarsi un attimo e riflettere». È il pensiero di Fabio Morpurgo, giovane Alumno che si è laureato a Padova in Scienze dei Materiali. «Dal mio punto vista è proprio quando ti laurei che inizia il percorso di formazione, in quel momento parte la conoscenza. Molto spesso, infatti, non si sa nemmeno cosa piace veramente, per questo è importante avere l’umiltà di imparare cose nuove, di sperimentare, esercitando una flessibilità mentale e un approccio positivo alle sfide che si presentano. Personalmente, la voglia di mettermi in gioco, cambiando lavoro dopo una prima esperienza di cinque anni, è connaturata al voler “essere costretto” a imparare cose nuove e a misurarmi con realtà poco conosciute».
Prima del che cosa, conta il come
Una flessibilità che Fabio ha potuto vivere già fra i banchi dell’Università. Scienze dei Materiali, infatti, è una materia molto varia, che può aprire a molteplici prospettive: è in grado di fornire quegli elementi di base che poi si possono applicare all’industria, alla manifattura, alla ricerca. «Sono convinto però – commenta Fabio – che il mio lavoro sia un lavoro da tecnico, ma fino a un certo punto. Ho scelto questo percorso perché si avvicina molto al mio temperamento e al mio carattere. Anche se si tratta di una laurea scientifica e un settore molto specifico, credo che siano gli atteggiamenti a fare la differenza quando si entra nel mondo del lavoro. Le conoscenze tecniche sono importanti, però minoritarie, perché raramente un neo laureato ha una preparazione così specifica in un ambito farmaceutico, come per esempio dove lavoro io. La differenza, quindi, viene dalle soft skills: conta l’approccio, la capacità di prendere decisioni, la proattività, il buon senso, la predisposizione a creare relazioni positive sul posto di lavoro, con i colleghi, con i responsabili, senza dimenticare l’umiltà. Per un giovane che entra in azienda è fondamentale capire che cosa serve per integrarsi al meglio e acquisire le competenze necessarie, ovviamente non basta aprire un libro, ma si tratta di fare tesoro dell’esperienza vissuta».
Educare i giovani al mondo del lavoro
In questo ambito, l’Associazione Alumni può diventare, secondo Fabio, un elemento chiave per educare i giovani al mondo del lavoro. «Durante gli anni universitari ho imparato la costanza nel portare avanti i miei obiettivi, a tener duro, a sbattere la testa contro le difficoltà, ma continuare sempre sul mio percorso. Ma nessuno mi ha preparato al mondo del lavoro. E per questo credo che Alumni possa diventare un potente mezzo per educare i giovani al futuro, permettendo a loro di conoscere come ci si approccia, quali sono le aspettative da evitare, quali sono le delusioni alle quali andranno incontro, ma anche come affrontare tutto ciò senza arrendersi mai».
29 Marzo 2018