Valpione Sara
Oncologa e ricercatrice al centro oncologico di Manchester | Novembre 2017
Dottorato in Oncologia e Oncologia Chirurgica
Focalizzarsi su quello che si vuole fare nella vita ricordandosi che “Nulla è regalato”
È una carriera brillante e tutta in ascesa quella di Sara Valpione: laureatasi a Padova nel 2008 con il massimo dei voti, si specializza nel 2014 in Oncologia per poi intraprendere il Dottorato di Ricerca in Oncologia e Chirurgia Oncologica. Nel 2015 si trasferisce a Manchester, dopo aver vinto la borsa di studio dell’European Society of Medical Oncology (Esmo), uno dei più prestigiosi premi in oncologia a livello europeo, e nel 2017 vince il Merit Award 2017 del Conquer Cancer Foundation per uno studio innovativo sul trattamento dei pazienti con melanoma presentato a Chicago. Insomma, Sara è una ragazza umile e con le idee chiare. «Mi sono sempre focalizzata su quello che volevo fare nella vita. Certo, non mancano le insicurezze e le paure, ma quando sei spinto dalla curiosità e dalla passione tutto questo passa in secondo piano. Sai, senza di queste non si va avanti e poi, bisognerebbe far passere di più il messaggio che le persone ottengono ciò che desiderano perché si mettono in gioco e fanno molti sacrifici. Nulla è regalato».
Preparazione, determinazione, spirito di adattamento e resilenza sono essenziali
La determinazione di Sara è una qualità che si è rafforzata negli anni grazie anche alla formazione ricevuta durante gli anni di studio a Padova, «dal punto di vista lavorativo sono molto soddisfatta. Se oggi sono Oncologa e ricercatrice al centro oncologico di Manchester, uno dei più importanti in Europa, lo devo soprattutto all’Università che ho fatto, che non ha nulla da invidiare a quelle più blasonate. Sono molto riconoscente ad alcuni dei miei professori, in particolare alla prof.ssa Paola Zanovello che per me è stato un grande punto di riferimento fin dal terzo anno di Università». Ma quali sono dunque i valori che l’Università di Padova ti ha trasmesso e che oggi porti nella tua professione? «Sicuramente grande preparazione e metodo, l’aspirazione all’eccellenza. Inoltre, probabilmente per tutti i problemi che abbiamo in Italia rispetto ad altre realtà, dobbiamo sviluppare spirito di adattamento e resilienza. Sono questi i nostri marchi di fabbrica – commenta sorridendo – e riconosci i lavoratori italiani all’estero perché non gettiamo mai la spugna di fronte alle mille difficoltà che la vita ci presenta, andiamo avanti sempre con cuore, testa e passione».
Gli errori da evitare cercando di dare sempre il meglio di sé stessi
E quali sono dunque i tre errori che un giovane laureato potrebbe commettere nel costruire il proprio profilo professionale? «Il primo penso che sia dare per scontato che tutto ti sia dovuto, il secondo vien da sé, ossia arrendersi subito quando si incontra la prima difficoltà. Il terzo è più un consiglio che mi sento di dare, ed è quello di essere determinati al miglioramento. Abbiamo il dovere cercare di vivere una vita appagante e di essere felici, quando non lo siamo dobbiamo essere coerenti con noi stessi e fare qualcosa per cambiare la situazione. Lamentarsi ed essere insoddisfatti non fa bene a noi stessi e soprattutto alle persone che ci circondano. Personalmente, ogni giorno cerco di dare sempre il meglio di me stessa, anche nell’ambito in cui lavoro, perché può essere fruibile per gli altri».
29 Novembre 2017