Spolverato Gianluca
Avvocato Studio Legale Spolverato & Soci | Maggio 2018
Dottorato di Ricerca in Diritto del lavoro
Il lavoro è un tema caldo. Se ne occupa la politica, la società, i media. E gli avvocati come Gianluca Spolverato, un alumno che ha compiuto anche il suo percorso di dottorato in diritto del lavoro a Padova. A queste tematiche Spolverato dedica tutto se stesso, nel vero senso della parola. «Sono convinto – commenta Spolverato – che l’approccio sia fondamentale. E il diritto del lavoro è un tema complesso che richiede di essere studiato e approcciato da più punti di vista. Per questo ho da sempre cercato di vedere il mio lavoro da prospettive diverse: aspetti psicologici e sociali, temi economici e soft skills in ambito di negoziazione. Questa curiosità multidisciplinare ho potuto sperimentarla fin dagli anni di dottorato: durante quel periodo ho svolto la pratica di avvocato in studi diversi, occupandomi di diritto del lavoro sia per dipendenti sia per aziende, ho studiato in UK entrando in contatto con un’interpretazione del diritto molto pragmatica, molto concreta e reale. Proprio come le storie delle persone o delle aziende con cui sono quotidianamente in contatto: sono storie complesse che richiedono risposte articolate, e in questo, un approccio veramente multidisciplinare è essenziale».
Diventa il professionista che sei
Gianluca Spolverato non arriva da una famiglia di avvocati, è addirittura il primo fra i suoi a laurearsi. Tutto ciò che è ora, quindi, arriva da un percorso molto personale. «In un certo senso – riflette – è qualcosa che mi è capitato: non pensavo minimamente a una strada in questo settore. Ma la cosa importante è che in questo tragitto, e nella professione di oggi, ho messo molto della mia personalità. La curiosità, la multidisciplinarietà, l’attenzione alle persone e alle loro storie: sono tutte qualità che mi appartengono e che ho indirizzato e canalizzato nel mio lavoro».
La preparazione accademica è l’alfabeto, ma non basta per parlare
Lessico, grammatica, metodo, linguaggi. Il mondo del lavoro è molto simile a una lingua nuova da imparare. «Ci sono dei fondamentali che l’Università può insegnare – riflette Spolverato – e si vedrà nel tempo se una persona li ha assorbiti. Ma di sicuro, se non sono stati interiorizzati non si va molto lontano. Per questo consiglio ai giovani di studiare tanto e con passione. Tutto quello che so l’ho appreso durante gli anni universitari, poi nel dottorato e, infine, come cultore della materia. Questi anni, immerso letteralmente in una tematica, mi hanno donato solidità concettuale e competenze. Sono stati anni senza alcun riconoscimento se non il piacere di fare ciò che mi piaceva, ma sono il tesoro che oggi mi porto nel mio lavoro. E solo oggi mi rendo conto di quanto quegli anni siano stati un periodo fertile, dove ho preparato il terreno e seminato quello che oggi sto raccogliendo».
Scegliere, scegliere, scegliere
Dal suo punto di osservazione – uno studio con molti avvocati laureati con il massimo dei voti – le qualità da ricercare in una giovane risorsa sono molto chiare. «Certamente il voto conta, così come l’età in cui ci si laurea, ma è ancora più importante che già dagli anni della formazione si sia fatta una scelta netta di specializzazione. È fondamentale, perché indica una decisione consapevole di un indirizzo da dare alla propria storia professionale. Considero un errore quello di laurearsi e poi guardarsi intorno e sperimentare: è segno di incertezza, soprattutto in una fase, quella prima dei trenta, dove è importante specializzarsi e formarsi su una disciplina. La capacità di scegliere mi dice molto sulla persona, poi magari le competenze tecniche o le soft skills si formano sul campo, ma è essenziale che una giovane scelga chiaramente cosa diventare».
02 Maggio 2018