Dalla ricerca all’azienda: quattro esperienze di PhD a confronto
Il 19 aprile quattro Alumne PhD, Valentina D’Ambrosio, Eleonora Garbin, Maria Francesca Mossuto e Rossella Pellizzari, hanno incontrato gli studenti e i dottorandi dell’Università degli Studi di Padova. Ognuna di loro ha raccontato la propria diversa esperienza professionale, tutte accomunate dall’essere passate dai laboratori di ricerca dell’Università al mondo aziendale.
Dall’Università all’Azienda: il percorso di 4 Alumne PhD
Questo passaggio è stato per tutte una sfida che le ha trasformate nelle professioniste di oggi. Sono riuscite a farlo grazie a quanto imparato tra i laboratori: le capacità di analisi e di studio apprese durante il dottorato sono state le basi che le hanno sorrette quando, appena entrate in azienda, si sono confrontate con un approccio diverso.
In azienda hanno poi affinato le loro soft skills: lavorare in team, saper comunicare, essere flessibili e sapersi adattare. Da tutte loro ritenute indispensabili, alla pari, se non superiori rispetto alle competenze tecniche.
Come l’azienda vede il titolo di PhD?
Per tutte e quattro la risposta è stata simile: inizialmente non era valorizzato, ma poi, alcune competenze , tra le quali, il metodo analitico e la capacità di saper studiare sono state ampiamente apprezzate, tanto da indurre uno degli enti ad assumere solo Phd per svolgere quel ruolo.
Quali consigli dareste a chi dalla ricerca vuole passare all’azienda?
“Non siate rigidi”, questa la risposta data da tutte e quattro le Alumne declinata in modi diversi.
- Selezionate diverse opportunità
- Non focalizzatevi su un’unica attività, usate diverse metodologie per imparare sempre qualcosa di nuovo
- Solo il 5% dei dottori di ricerca trova posto in accademia, lasciare l’accademia non è una sconfitta, ma un’opportunità
- Abbiate ampie vedute, andate in profondità, ma continuate a guardarvi attorno