500mila euro in borse di studio: arriva il Premio ATENA

20 Aprile 2020 Associazione Alumni_admin Categories news

Il Premio ATENA

Buone notizie per gli studenti e studentesse delle scuole superiori, meritevoli ma privi di mezzi adeguati, che si apprestano a intraprendere il percorso universitario: per loro è disponibile il Premio ATENA dell’importo complessivo di 100.000 € lordi l’anno, per 5 anni.

I promotori dell’iniziativa sono l’ingegnere Luigi Nalini e la moglie professoressa Crocetta Pianetti, che sostengono integralmente la dote del Premio.

Il bando è promosso, grazie al finanziamento ricevuto, dall’Ateneo di Padova in collaborazione con l’Associazione degli Amici dell’Università di Padova, interprete dei legami fra mondo dell’Accademia e dell’imprenditoria, e l’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova, sempre attiva nel sostenere gli studenti, Alumni di domani.

Da sinistra a destra: la professoressa Crocetta Pianetti, l’ingegnere Luigi Nalini e il Magnifico Rettore Prof. Rosario Rizzuto

Il Premio ATENA, quest’anno alla sua prima edizione, è  rivolto a studentesse e studenti under 22 e diplomatisi alla maturità con votazione di almeno 90/100, che si iscriveranno nell’A.A. 2020/2021 al primo anno dei corsi di laurea o laurea magistrale a ciclo unico in EconomiaMedicina e Chirurgia, Medicina Veterinariacorsi afferenti alle Scuole di Scienze o Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova.

La scadenza della domanda, da presentarsi secondo le modalità previste dal bando, è il 30 ottobre 2020.

Ogni dettaglio su requisiti e modalità di partecipazione sono consultabili nel bando.

 

Le parole di Luigi Nalini e Crocetta Pianetti

«Durante gli anni di studi abbiamo goduto, seppure senza apprezzarne allora il valore, del privilegio di appartenere a due famiglie colte ma tutt’altro che facoltose, decise e capaci di affrontare dei sacrifici economici per sostenere la nostra carriera universitaria. Esiste nel nostro Paese un divario tra il diritto dichiarato di accesso allo studio e la possibilità di beneficiarne, conseguenza oggi di un generalizzato disinteresse politico e di una carenza di risorse tanto finanziarie quanto di stimoli immateriali. Consapevoli di ciò, con una parte del frutto di cinquant’anni di attività imprenditoriale in Aziende cresciute anche grazie ad un tasso di scolarizzazione molto alto, abbiamo deciso di favorire la diffusione dell’educazione scientifica.

 

«Abbiamo quindi creato il Premio Atena per coadiuvare finanziariamente studentesse e studenti meritevoli e volonterosi, ma carenti di mezzi economici, per consentire loro di conseguire una laurea efficace e di migliorare la propria condizione sociale, auspicando non solo che altri finanziatori decidano di emularci, ma che questi futuri laureati – educati a conoscersi e a conoscere, a rispettarsi e a rispettare – dopo il loro inserimento nel mondo lavorativo si adoperino per facilitare a loro volta l’arricchimento culturale di altri giovani».

 

Le ragioni del Premio ATENA

Laureati e STEM

Un primo limite dell’istruzione nazionale è il numero di cittadini con un titolo universitario: l’Italia è al penultimo posto in Europa per numero di laureati, con un 28% di cittadini fra i 30 e 34 anni in possesso di un’istruzione terziaria (dati Eurostat).

Un ulteriore limite è il basso numero di laureati e laureate nelle professioni STEM, ovvero ScienceTechnologyEngineering Mathematicsnel 2017 in Italia solo il 25% dei laureati afferiva a tali ambiti, dato appena superiore alla media OCSE e ben distante da quello di Paesi fortemente competitivi come la Germania, con il suo 37%. Questo nonostante la domanda di professionisti STEM, fondamentali per traghettare un Paese verso una maggior competitività e innovazione, sia in continua crescita ovunque in Europa: si stima che la richiesta di figure di questo tipo aumenterà dell’8% entro il 2025 (contro il 3% medio delle altre professioni).

Diritto allo studio

Vi è poi il problema del diritto allo studio, costituzionalmente tutelato, ma le cui misure per attuarne una piena garanzia non hanno ancora coperto la totalità dei bisogni: esiste un gap fra idonei a beneficiare delle borse di studio ed effettivi beneficiari delle stesse, gap che per fortuna è andato assottigliandosi nel corso degli anni. Nonostante il trend positivo, segnala il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, lo scorso anno accademico ben 7.500 studenti sono rimasti esclusi dalle borse di studio, pur avendo diritto a beneficiarne.

Eppure, il sostegno economico agli studenti è molto importante: come riporta Banca d’Italia (dati 2018), percepire una borsa di studio, per gli studenti meno abbienti, diminuisce la probabilità di abbandono degli studi e il tempo di conseguimento del titolo, con ricadute positive sui costi economici e di rating per le università stesse, sul capitale umano del Paese e sull’attrattività del laureato o laureata per il datore di lavoro.

 

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