Benedetta Conte, vincitrice del Premio di laurea “Angelo Ferro per la cultura padovana” (V ed.)

2 Novembre 2023 Associazione Alumni_admin Categories Interviste Scienze Umane, news

Benedetta Conte, alumna di Storia dell’Arte dell’Università di Padova, è la vincitrice della V edizione del Premio di laurea Angelo Ferro per la cultura padovana, con la tesi dal titolo “Andrea Moschetti direttore del Museo Civico di Padova: dalla fondazione del bollettino al riordino della collezione artistica”.

Conosciamo insieme Benedetta e il suo lavoro di ricerca!

Benedetta, cosa ti ha portato a scrivere una tesi su questo tema e quali sono stati gli obiettivi che hai voluto perseguire con la tua ricerca?

Buongiorno e grazie per il riconoscimento assegnato alla mia tesi di laurea magistrale! Il motivo per cui ho scelto di studiare l’attività di Andrea Moschetti risiede nell’importanza che lo studioso ha rivestito per la storia culturale di Padova tra Otto e Novecento, un ruolo di primo piano che attende ancora un pieno riconoscimento.

In particolare, la mia ricerca muove dal desiderio di approfondire il primo ventennio della lunga carriera di Moschetti, in qualità di direttore del museo civico, con l’obiettivo di ripercorrere due brillanti iniziative promosse dallo studioso: la fondazione del bollettino e il grande lavoro di riordino delle collezioni civiche.

Grazie all’analisi incrociata di documenti d’archivio e fonti visive è stato possibile restituire, per la prima volta, l’allestimento museografico progettato da Moschetti fin dal 1895 e andato perduto con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

A sinistra: ISTITUTO ITALIANO D’ARTI GRAFICHE, sala Emo Capodilista, primo quarto del XX secolo, Biblioteca Civica di Padova, Raccolta Iconografica Padovana, XXVII 2460 – A destra: FOTOGRAFIA DELL’EMILIA, atrio secondo piano, primo quarto del XX secolo, Biblioteca Civica di Padova, Raccolta Iconografica Padovana, XXVII 2438

Perché il museo civico rivestiva un ruolo cruciale nella vita culturale dell’Italia unita?

I musei civici italiani, all’indomani dell’Unità, furono investiti di un ruolo ideale: raccontare la storia delle città e raccogliere le testimonianze materiali delle virtù civiche passate. Andrea Moschetti aveva piena consapevolezza della funzione che un museo civico poteva e doveva avere nella sua città: diffondere la conoscenza del patrimonio locale tra i cittadini, promuovendo un sapere concreto a stretto contatto con i manufatti artistici e in complementarità con l’orientamento universale dei programmi scolastici nazionali. Il museo civico, facendosi vera e propria scuola popolare, conservando e tutelando i tesori storico-artistici cittadini poteva contribuire a rafforzare l’unità nazionale, poiché essa si compone della storia delle singole città.

Quali sono le lezioni apprese dalla gestione di Andrea Moschetti al Museo Civico di Padova che potrebbero essere applicate ad altre istituzioni culturali per valorizzare il loro patrimonio locale?

Andrea Moschetti è una figura ricca di stimoli su cui poter ragionare: l’energia, la cura e il trasporto con cui fronteggiò le difficoltà che l’incarico museale via via gli sottopose restano esemplari. Egli rinnovò il museo civico presentando alla comunità scientifica un moderno istituto di ricerca e alla cittadinanza un luogo del sapere democratico, lontano dall’isolamento accademico.

Costante fu il suo impegno nell’incrementare le collezioni, cercando di favorire le donazioni dei privati, e nel promuovere la conoscenza delle raccolte civiche tramite, ad esempio, la fondazione del «Bollettino del Museo Civico di Padova» nel 1898. Il periodico risultò fondamentale per espandere le relazioni istituzionali del museo, riuscendo a coinvolgere anche diversi docenti dell’Università, chiamati a contribuire con articoli scientifici propri alle pagine del bollettino.

A sinistra: Benedetta Conte durante la discussione della tesi di laurea – A destra: ANONIMO, sala maggiore, primo quarto del XX secolo, Biblioteca Civica di Padova, Raccolta Iconografica Padovana, XXVII 2456

Tu Benedetta sei alumna di storia dell’arte, quali insegnamenti di vita ti porti a casa dopo questi anni passati con l’Università di Padova?

Gli anni trascorsi all’Università di Padova come alumna di Storia dell’arte sono stati molto formativi. Il valore per la ricerca seria, libera e condotta con metodo è tra gli insegnamenti più preziosi che ho ricevuto durante il mio percorso accademico.

Per quanto riguarda specificatamente il settore dei beni culturali, frequentare il corso di laurea magistrale di Storia dell’arte permette di acquisire maggiore consapevolezza circa l’importanza di conservare e valorizzare tutte le forme del patrimonio culturale: sono la nostra storia, la nostra identità.

In bocca al lupo Benedetta per il tuo futuro! E a proposito, quali sono le tue ambizioni o piani futuri?

Grazie! Dopo la laurea magistrale ho cominciato la Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici presso l’ateneo patavino; mi auguro, quindi, di riuscire a concludere con soddisfazione anche questo percorso!

“Raccontare il territorio. Alla scoperta del patrimonio artistico e culturale”: l’evento di celebrazione del Premio “Angelo Ferro per la cultura padovana”.

Martedì 7 Novembre, presso la sala del Romanino in Piazza Eremitani, ci riuniremo per l’evento di celebrazione della quinta edizione del Premio di laurea “Angelo Ferro per la cultura padovana”. Un’occasione per ascoltare gli interventi dei partecipanti che si sono maggiormente distinti, oltre alla vincitrice Benedetta Conte, e per approfondire l’ambito della museografia tardo ottocentesca.

Raccontare il territorio. Alla scoperta del patrimonio artistico e culturale

Premio di laurea “Angelo e Sergia Ferro per la cultura padovana” (VI edizione)

Vuoi partecipare alla nuova edizione del Premio? Hai tempo fino al 31 gennaio 2024! Scopri come al seguente link:

Premio Angelo e Sergia Ferro

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