
Spolverato Gaya
Gaya Spolverato, MD, Specialista in Chirurgia Generale, Specialista in Chirurgia Oncologica, Attualmente in carico alla Clinica Chirurgica I dell’Azienda Ospedaliera di Padova | Dicembre 2018
Laurea in Medicina e Chirurgia. Alumna protagonista di “Esperienze di donne: conoscenza e valore” |14-11-2018
La storia di Gaya Spolverato è quella di un chirurgo in continua, instancabile, ricerca di perfezionamento.
È un chirurgo felice del suo lavoro: “Noi chirurghi abbiamo il grande privilegio di prenderci cura della vita di un altro essere umano. Mi ritengo molto fortunata, e sono molto felice della mia professione” racconta.
Il suo desiderio di sperimentare l’ha condotta da Padova oltreoceano, negli Stati Uniti d’America, dove ha completato l’abilitazione alla professione medica americana nel suo secondo anno di specialità.
Oltre a questo traguardo, la Spolverato ne rammenta altri due per lei ugualmente importanti negli ultimi otto anni della sua carriera: “[…] la fellowship di ricerca alla Johns Hopkins University, e – aggiunge – senza alcun dubbio la selezione a clinical fellow in Surgical Oncology presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di NYC. Essere riuscita ad affrancarmi nel sistema americano, integrando le conoscenze acquisite all’Università di Padova con le conoscenze impartite oltreoceano, mi ha permesso di vedere con altri occhi la mia professione e di ridisegnare il mio ruolo all’interno di essa”.
Fare la differenza
Facendo un passo indietro e mettendo in relazione le aspettative del passato con il suo presente in essere, la Spolverato afferma: “Sognavo di essere la migliore alternativa per il mio paziente. Ora so che la strada è lunga e che l’impazienza non premia mai: diventare un ottimo chirurgo richiede esperienza, continua ricerca e instancabile determinazione, ma so anche di essere sulla strada giusta. Sognavo di fare la differenza, e per questo continuo a studiare e a sperimentare, e non smetterò di farlo. Nel mio piccolo ho fatto la differenza fondando l’Associazione Women in Surgery Italia, che dà spazio e voce a molte donne chirurgo e si pone l’obiettivo di preparare la comunità al cambiamento epocale a cui stiamo assistendo: l’inversione del rapporto uomo:donna nelle professioni chirurgiche”.
Woman in Surgery Italia è infatti un meraviglioso progetto nato in collaborazione con la collega dott.ssa Isabella Frigerio, un’istituzione culturale che mira a sostenere le donne chirurgo nella propria professione.
L’Università di Padova: le radici, la memoria
L’esperienza pratica della Spolverato in questi anni di professione l’ha sempre più convinta del fatto che il mercato del lavoro, nel suo settore, richieda “Una preparazione più pratica e meno teorica – afferma – e una maggior esposizione alla pratica clinica, che a mio parere dovrebbe diventare criterio stesso di valutazione della preparazione accademica”.
Relativamente al suo percorso universitario la Spolverato ricorda con gioia le ore di studio instancabile assieme alla sua collega e amica la dott.ssa Angela Susana, e poi afferma: “L’Università di Padova mi ha trasmesso il valore della storia e del metodo scientifico. Abbiamo la possibilità di studiare laddove la chirurgia è stata inventata, laddove il corpo umano è stato descritto per la prima volta: dobbiamo onorare la memoria di chi ci ha preceduto, dedicandoci allo studio e alla professione con rigore e metodo scientifico. […] La formazione impartita all’Università di Padova – continua – è senza paragoni, comprendere a pieno la fisiologia e la patologia mi ha permesso di appassionarmi alla materia e a non dimenticare i principi di base su cui si fonda”.
Alumni, “una rete dal potenziale inesauribile”
Dal canto suo, anche la Spolverato conferma la buona preparazione degli Alumni laureati a Padova: “Purché sia facilmente intuibile che gli Alumni padovani siano ben accolti e considerati nella loro amata città, è stato sorprendente accorgermi del grado di apprezzamento ricevuto in atenei stranieri oltreoceano dove lavoravo”. E volgendo lo sguardo fuori confine continua: “L’Associazione Alumni sta facendo un ottimo lavoro all’estero, almeno dalla mia esperienza a New York. Credo che la presenza costante, l’organizzazione d’incontri formativi e di comunità, possa servire a creare una rete dal potenziale inesauribile.
Conclude con un consiglio, per i neo laureati, aspiranti dottori e non: “Evitare di chiudersi le porte alle spalle o lasciarsi guidare dallo stereotipo. Mi riferisco soprattutto alle donne che evitano determinate professioni per paura di opporsi a visioni di genere che loro stesse in primis dovrebbero imparare a superare. Si dovrebbe in generale evitare di lasciarsi trasportare dall’insoddisfazione e rinunciare a reinventare la propria professione”.
10 Dicembre 2018