I nostri Soci al Museo di Geografia: com’è andata

29 Novembre 2021 Associazione Alumni_admin Categories news

Lo scorso giovedì 11 novembre, a Palazzo Wollemborg, abbiamo avuto il piacere di offrire ai nostri Soci un’opportunità unica e riservata di arricchimento culturale.

 L’incontro si è sviluppato in due parti: una prima visita al restauro in tempo reale del Globo Celeste seicentesco realizzato dal celebre cartografo olandese Willem Janszoon Blaèu (1571-1638), e una seconda visita al Museo di Geografia dell’Università di Padova, alla scoperta  del suo patrimonio materiale e immateriale attraverso un viaggio espositivo articolato nelle tre tappe concettuali della prassi geografica: esplora, misura, racconta.

Durante il restauro, è stato dato spazio al confronto e al dibattito con la restauratrice dell’opera, dott.ssa Anna Passarella, alla scoperta dell’affascinante storia del manufatto e delle tecniche con cui esso viene riportato a nuovo splendore.

Particolarmente interessante è il valore predittivo dell’opera: Willem Janszoon Blaèu, infatti, osservando le costellazioni del proprio tempo, ha realizzato il Globo Celeste predicendo la posizione che avrebbero assunto nel firmamento del 1640 non solo le comuni costellazioni, ma anche le ben più ondivaghe comete. Un’opera che è passata alla storia e che oggi è uno dei simboli più iconici della collezione del Museo.

Il Museo di Geografia dell’Università degli Studi di Padova non è una collezione statica di oggetti, ma un percorso narrativo ed esperienziale, volto a offrire ai visitatori una concezione diversa di museo, immersiva, coinvolgente e interattiva. Questo grazie alla combinazione di suggestioni diverse, dovute tanto a discipline delle scienze naturali quanto alle scienze umane e sociali.

La seconda parte della visita si è incentrata proprio su questi intrecci di saperi, resi attraverso strumenti di calcolo e rilevazione, carte, globi, plastici, fotografie e racconti.

Infine, la mostra conclude con degli spunti di riflessione sul significato di geografia e di luogo, nonché sull’impatto dell’antropocene sul pianeta, invitando ognuno di noi a compiere delle piccole azioni quotidiane per diminuire gli sprechi, con l’obiettivo di salvare e proteggere l’ambiente che ci circonda.

Una delle citazioni che ornano ciascuna sala del Museo, stimolando ulteriori riflessioni nei visitatori, riporta le parole dello scrittore Jorge Luis Borges in Atlante (1985):

“Non c’è solo un uomo che non sia uno scopritore. Inizia scoprendo l’amaro, il salato, il concavo, il liscio, il ruvido, i sette colori dell’arcobaleno e le venti e più lettere dell’alfabeto; continua coi volti, le mappe, gli animali e gli astri; conclude col dubbio o con la fede e la certezza quasi totale della propria ignoranza”.

L’intento del Museo è comunicare la bellezza e la complessità di una disciplina polimorfa, ricca e variegata, che parla non solo del mondo che ci circonda, ma del nostro bisogno di conoscerlo. Per noi di Associazione Alumni, ci è riuscito appieno.

Ringraziamo con l’occasione il Curatore del Museo Giovanni Donadelli e la restauratrice Anna Passarella per la preziosa disponibilità e la collaborazione, nonché tutti i Soci e Socie che hanno partecipato con entusiasmo e curiosità all’iniziativa, e che sostengono con la propria adesione associativa le nostre attività in favore della Community, dell’Ateneo e del territorio.

Un’ora ben spesa, insomma, con la sensazione di avere aderito alla proposta del Museo: abbiamo esplorato, in un certo senso misurato e, per quanto mi riguarda, raccontato la nostra breve, ma proficua, esperienza.

Roberto de Luca, Socio


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