Intervista a Katja Rossi, Presidente di Olmar, filantropa e fondatrice di Gotha News: “senza un adeguato racconto, anche il prodotto più innovativo non troverà il suo spazio”

30 Aprile 2020 Associazione Alumni_admin Categories Interviste Scienze Umane, news
Ti sei laureata a Padova in Scienze della Comunicazione nel 2003 e da allora hai avuto diverse soddisfazioni professionali, dalla fondazione di un tuo “webzine”, un web magazine dedicato a moda, arte e lifestyle, fino alla Presidenza di Olmar, passando per una solida carriera nel giornalismo. In che modo il tuo percorso di formazione umanistica ti ha aiutata nel lavoro?

Ricordo sempre con piacere gli anni universitari, sicuramente sono stati quelli più belli dal punto di vista dell’istruzione! Al liceo, infatti, studiare non mi interessava più di tanto: è stata l’Università di Padova a farmi riscoprire la passione per lo studio. Dedicarmi a un percorso e a delle materie che avevo scelto in prima persona, confrontarmi con degli ottimi professori dal grande valore professionale, nonché con degli splendidi colleghi di corso, è stato uno stimolo fondamentale per quanto sarebbe venuto dopo.

Al di là della mia esperienza molto positiva a livello personale, posso però anche dire che il percorso universitario mi ha preparato a diverse delle situazioni e delle sfide che la vita e la carriera mi hanno posto davanti. Rispetto alle scuole superiori, l’Università non ti prepara solo sui libri. Ti dà la possibilità di fare squadra.

Mi ricordo tutti i progetti di gruppo, lo scegliere i compagni e compagne che meglio avrebbero potuto costituire una squadra, l’imparare a collaborare e interagire in maniera professionale, l’abituarsi a dare e ricevere ordini e feedback, il capire come dividersi ruoli e responsabilità in base alle necessità e alle capacità di ognuno. Si è trattato di skills fondamentali sul luogo di lavoro.

All’università ho sì svolto un curriculum molto incentrato sulla comunicazione, che qualcuno potrebbe considerare meno spendibile di altre discipline tecnico-scientifiche, ma posso dire che gli insegnamenti del corso di laurea mi hanno resa pronta per affrontare un ampio spettro di problemi, dandoti una forma mentis che mi ha permesso di superare le difficoltà e trovare soluzioni creative.

Pur a fronte di un background nell’editoria e nel giornalismo, infatti, lavori in un’azienda molto tecnica, che realizza e vende in Italia e nel mondo complementi d'arredo per la sanificazione e riscaldamento degli ambienti. Cosa hai portato dei tuoi interessi e delle tue passioni in questo contesto apparentemente così distante?

Ho iniziato ala mia carriera come giornalista, dapprima iniziata per diverse testate e poi mettendomi in proprio, fondando il magazine online Gotha News, che si occupa di moda, arte, gusto e lifestyle. E non mi ha precluso di approdare a Olmar, marchio del gruppo Heatalo, in cui rivesto il ruolo di Presidente.

La mia expertise non strettamente tecnica ha portato a Olmar un gran valore aggiunto: il prodotto può essere il migliore – come di fatto succede a Olmar, titolare di diversi brevetti –, ma se non lo si sa comunicare non può trovare lo spazio che merita nel mercato.

Un po’ per il mio background, essendo la mia una famiglia di imprenditori del settore calzaturiero, un po’ per il mio lavoro con Gotha News, ho sviluppato sin da ragazza l’amore e l’attenzione per il design e l’estetica, una competenza che ho portato come caposaldo nell’offerta di Olmar. I nostri prodotti, dai complementi arredo per il riscaldamento e la sanificazione domestica agli impianti professionali per la ozonizzazione e ionizzazione dei locali pubblici, oltre a essere il frutto di un percorso di studio e sviluppo tecnologico d’eccellenza, vogliono essere qualcosa di bello, un vero e proprio elemento d’arredo.

In Olmar porto anche la mia passione per l’ecologia e l’ambientalismo – che concretizzo anche nel volontariato che svolgo per la Fondazione “One Ocean” – in un settore che ha da sempre un grande impatto nelle emissioni di CO2. Come azienda, abbiamo sviluppato numerose soluzioni tecnologiche e collaboriamo al momento con gruppi di ricerca dell’Università degli Studi di Padova per verificare l’impatto e l’efficienza dei nostri impianti, in termini di purificazione dell’aria all’interno della casa, ma anche in termini di emissioni inquinanti.

Forbes Italia ti ha inserita nelle 100 donne vincenti del 2019. Cosa ti senti di consigliare alle studentesse o donne a inizio carriera che ci stanno leggendo, in una società in cui, purtroppo, il gender gap è un problema ancora irrisolto? E cosa consigli in generale a chi si approccia al mondo del lavoro per la prima volta?

Appena entrata nel mondo del lavoro, non nascondo di essermi confrontata con un gap fra uomini e donne. All’inizio l’essere donna, e l’essere giovane, mi ha fatto incontrare degli atteggiamenti non sempre piacevoli… D’altra parte, però, trovo molto positivo il cambiamento generazionale della società al quale ho assistito in prima persona: oggi basta essere brave e bravi per trovare la propria strada.

Ho assistito allo stesso cambiamento anche nell’attenzione alla sostenibilità... Ai miei tempi era inconcepibile che la scelta del sistema di riscaldamento da acquistare si basasse sui kg di CO2 emessi, mentre oggi i consumatori cercano con determinazione prodotti che garantiscano un limitato impatto ambientale.

A chi si appresta a concludere gli studi dico: quando si entra nel mondo del lavoro bisogna avere il massimo rispetto per chiunque, dal superiore al sottoposto. Quando abbiamo la capacità di vedere oltre ai preconcetti di status e di porci con educazione nei confronti di chiunque, abbiamo l’atteggiamento giusto per fare strada all’interno di un mondo che, al di là di quello che sembra, è comunque fatto di persone. Un sorriso e una parola buona ripagano molto più del trattare male chi ci sta attorno.

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